Retròpassaggio – Ferlaino, o’presidente

    Tra i numerosi tasselli che compongono il mosaico del temibile Napoli di fine anni Ottanta compare anche quello di Corrado Ferlaino, ex proprietario del club azzurro.

    Nipote di un magistrato ucciso dalla ‘ndrangheta e appassionato dell’automobilismo, Ferlaino divenne presidente del Napoli nel lontano 1969 succedendo alla famiglia Lauro.
    Fin dall’inizio della sua presidenza Ferlaino è stato legato alla tifoseria da un rapporto di odio-amore alimentato dalla vulcanicità del presidente, capace di far quadrare i bilanci societari privandosi dei giocatori più amati dai sostenitori, Dino Zoff in primis, ma artefice di acquisti pesanti: Savoldi, Krol e, ultimo ma non per importanza, Maradona.

    La sua avventura da patron terminò nel 2000, al termine di una lunga e proficua parentesi: basti pensare che, grazie allo stesso Ferlaino, il Napoli mise in cascina molti trofei: due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa UEFA, una Supercoppa Italiana e una Coppa di Lega Italo-Inglese.

    Dopo il suo addio al Napoli, Ferlaino si diede alla ristrutturazione di alcune ville ad Ercolano ed ebbe un breve cameo al Ravenna, sempre come presidente.
    Come spesso accaduto a molti personaggi del mondo del calcio, Ferlaino risulta indagato per una presunta evasione fiscale pari a 30 milioni di euro per la costruzione di società offshore in Europa e nell’America Latina.

     

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