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De Laurentiis ad un portale spagnolo: “Higuain, Benitez, Allegri e Maradona, il mio Napoli! “

Silenzio stampa in Italia ma non con gli spagnoli. Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del portale deportes.elpais.com. Dalla Serie C alla Champions c’è molto da raccontare, ma il numero uno azzurro ha raccontato anche alcuni episodi inediti della sua gestione. Ecco quanto riporta la nostra redazione: “E’ stato difficile entrare in questo mondo, i primi due anni in C ho speso 120 milioni, ma fortunatamente cominciai a recuperare qualcosa già in Serie B. Adesso sogno di acquistare un club spagnolo e gestirlo come un business!”.

Sui contratti: “Viviamo in uno sport dove i calciatori non hanno nozioni giuridiche e non sanno nulla di contratti. Eppure le società contattano prima loro che il club di appartenenza… Non è strano? I giocatori sono dei dipendenti, e allora ho capito che le squadre non sono strutturati come aziende, perché a loro capo ci sono i dipendenti…”.

Complimenti, ma tanti dubbi su Benitez: “E’ un grande allenatore, mi è piaciuto molto perché sembrava un napoletano, molto gentile. Andammo a Londra per firmare il contratto, lui ci invitò a mangiare in un ristorante e lì trovammo l’accordo finale. Ma aveva il limite di pensare che il calcio inglese sia uguale a quello spagnolo ed italiano. Poi cosa ci voleva per convincerlo a rimanere a Napoli… Amava la sua Liverpool, dove si trovava tutta la sua famiglia. Sono stato a Madrid a Barcellona, ma cosa c’è a Liverpool oltre ai Beatles? Non ne ho idea… Voleva tornare spesso a casa, io gli offri una casa a Roma con scuole americane per le figlie, con i cavalli perché una era appassionata, un altro figlio voleva il violino, ma Rafa voleva Liverpool. Poi arrivò quella sconfitta incredibile con il Bilbao, non dico che lo fece apposta, ma la testa non era con il Napoli. Allora capii che non era possibile continuare per un altro anno, e lui andò a Madrid un anno dopo, ma non sapeva che uno spogliatoio del genere era difficile da gestire?”.

Eppure prima dello spagnolo, c’era un altro obiettivo: “Ero pazzo di Allegri! Andavo spesso a Milano per convincerlo a firmare con noi, ma lui mi diceva di aspettare… Andammo a Londra e portammo Benitez al Napoli, lo stesso pomeriggio mi chiamò Massimiliano e mi disse che se avessi voluto, lui era disponibile…”.

Continua la guerra con Higuain: “Fu difficile acquistarlo perché il Real detiene solo il 50% dei diritti dei giocatori. Aveva una clausola di 90 milioni, sono arrivati dei pazzi che hanno pagato, io non potevo dire nulla. Ma alcuni giocatori li considero come figli e non li farei mai partire, altri meglio venderli ogni tre anni… Ha fatto una grande stagione con noi, ma ricordo anche un rigore fallito che ci costò la qualificazione alla Champions! Suo fratello, nonché agente, mi disse che a Gonzalo non piaceva giocare con Callejon. A me non piacciono i ricatti e sono innamorato di questo splendido ragazzo, e allora gli prolungai il contratto per altri tre anni!”.

Ed infine il re di Napoli, Maradona: “Difficile fare il presidente quando c’è la sua ombra? Assolutamente no, è un vero onore! Questa società ha avuto tanti campioni, ma ha vinto veramente poco. Per sette anni consecutivi la mia società ha partecipato a competizioni europee, in Italia nessuno è come noi, e poi chiudo il bilancio sempre in attivo. Tutti dicono che io non ho fatto niente perché quando c’è un Maradona, tutto il resto passa inosservato (ride ndr).”.

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