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    L’ANALISI – Lo spartiacque della stagione, tra polemiche inutili e sogni di gloria

    Qualche rammarico resta dopo il 3-1 subito a Madrid, soprattutto per il vantaggio mal gestito. Ma se la sconfitta potra’ essere digerita, le polemiche si farà fatica a mandarle giu’.

    Una parola è poca e due sono troppe. Occasione persa a fine gara per il Presidente azzurro che, amareggiato per la sconfitta, come un tifoso qualunque, ha dato il la’ ad una polemica che farà male all’ambiente Napoli nelle prossime settimane, dove ci si gioca una stagione. E sarà molto dura abbassare i toni nonostante i tentativi dell’ufficio comunicazione azzurro di cercare di attenuare delle dichiarazioni che, incalzate anche dai media, hanno creato una frattura immaginaria e non ancora reale speriamo, tra tecnico e presidente. Era davvero il caso di rilasciare a caldo certe dichiarazioni? Quel continuo dire e non dire di De Laurentiis, divenuto poi più preciso e ficcante, ha creato solo un clima infuocato interno che ora sarà compito di Giuntoli e Lombardo cercare di smorzare. Il confronto tra le parti ci sarà e speriamo che porti a miti consigli.
    Doveva essere una serata di festa, un esame dei tanti all’università del calcio targata Real Madrid, e il finale mediatico rischia solo di dimostrare per l’ennesima volta che nonostante i buoni giudizi, la condotta è stata la causa della bocciatura.Il Napoli non ha di certo giocato la sua migliore gara della stagione ma è riuscita comunque a trovare un gol, e che gol, con il suo giocatore simbolo, Lorenzo Insigne, non riuscendo però a preservarlo per quella mancanza di cazzimma a cui faceva riferimento il Presidente del Napoli, e che è l’unica parte del suo discorso che sposiamo in toto.
    Episodio chiave che ha segnato la svolta della gara e che deve essere di lezione a tutta la squadra: Napoli in possesso palla, tiki-taka ripetuto per trovare il varco giusto e tenere il Real lontano dalla porta; i blancos non la vedono per un minuto e più ed ecco che Ramos si sgancia dalla difesa e va a falciare Diawara nella metà campo avversaria. Un monito: siamo il Real, qui a casa nostra non ci sono altri padroni. E il Napoli si intimorisce, perde la possibilità di mostrare la faccia tosta e la cazzimma che auspicavano tecnico e Presidente, su questo almeno uniti, e il Real si impadronisce della gara e trova il pareggio con la complicità di Koulibaly che probabilmente ha lasciato la testa in Senegal. Serataccia per il difensore azzurro che fa bis nella ripresa sedendosi quasi a venerare Ronaldo che ringrazia dando una palla d’oro a Kross che non sbaglia, anche perché non pressato da Zielinski, altra delusione della serata.
    Non c’è che dire, le gambe sono tremate e lo si è visto, specie al terzo gol di Casemiro che indovina il tiro della giornata che oscura lievemente la grande giocata di Insigne in occasione del primo gol. Quasi quasi ci scappava il 3-2 ma si è rischiato troppo anche di prendere il quarto e chissà quanti altri. Perché quando hai di fronte la squadra dei Galacticos, ogni giocata puo’ trasformarsi in oro. Un pensiero al ritorno c’è e sarebbe grave non averlo, perché altrimenti sarebbe una resa poco edificante e non dimostrerebbe una crescita a livello europeo di squadra e società, ma adesso la testa deve andare al campionato. Il 7 marzo è lontano.
    E non ci auspichiamo di fare esperimenti nel mentre come vuole il Presidente De Laurentiis, perché per tornare a giocare queste gare anche il prossimo anno, bisognerà fare strada e percorso netto in campionato, altrimenti sarà stato tutto inutile, anche giocare al Bernabeu per un ottavo di finale. Sarri continuerà per la sua strada e sa bene che ora il gruppo dovrà concentrarsi per l’esame più difficile. Dal Bernabeu al Bentegodi per dimostrare che mentalmente si è in grado di essere una grande squadra. È questo l’esame più importante per i ragazzi di Sarri. E forse con le sue parole il Presidente azzurro ha reso ancora più difficile il compito del suo allenatore.
    A volte il silenzio è d’oro e se molti lo usassero sarebbero ricchi. Nulla e perduto e i sogni di gloria vanno coltivati, pensando alla gara di ritorno nella bolgia del San Paolo, ma guai a caricare ancora troppo la sfida perché nel mezzo c’è il campionato e una semifinale contro la Juventus che vale molto di più perché porterebbe gli azzurri a giocarsi ancora una volta un trofeo. Sarà anche poco ma vincere aiuta a vincere. Rialzati Napoli, nulla è perduto ma per guadagnarsi le cose bisogna restare con la testa sulle spalle e guardare sempre avanti. Senza polemiche spicce.

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