CHAMPIONS LEAGUE – Conosciamo meglio il Real Madrid di Zidane!

    Sale la febbre “Blanca” a Napoli. I tifosi azzurri hanno accettato ottimamente il sorteggio di lunedì a Nyon. I campioni d’Europa in carica, undici Champions League, nessuno come loro. Ma non basta. Le Merengues sono la squadra con più titoli internazionali a quota 21, ad un gradino con il ventiduesimo trionfo nel Mondiale per Club che si sta disputando in questi giorni in Giappone.

    Gli spagnoli non hanno bisogno di presentazioni, ma scopriamo meglio la squadra di Zinedine Zidane.

    ALLENATORE GIOVANE – Il francese sta dimostrando le sue doti anche sulla panchina, dopo aver fatto innamorare una generazione quando scendeva in campo come calciatore. E’ diventato il tecnico dei Blancos all’inizio del 2016, dopo l’esonero dell’ex Napoli Benitez, e dopo neanche un anno è riuscito a vincere una Champions League e una Supercoppa Europea, entrambe all’ultimo respiro. Nella scorsa stagione è arrivato ad un solo punto dal Barcellona campione di Spagna e quest’anno è primo a sei punti dalla seconda, ovvero gli eterni rivali con la maglia azulgrana. Inoltre, da vice allenatore, nel 2014 ha vinto la decima Champions al fianco di Ancelotti.

    MODULO – Gli iberici scendono in campo con un modulo simile ma allo stesso tempo diverso da quello del Napoli. E’ un 4-3-3 molto offensivo con un centrocampo formato da Modric, Kross e Isco. I primi due hanno imparato negli ultimi anni a compiere una buona fase di interdizione diventando centrocampisti ancora più completi di quanto non fossero già. Lo spagnolo regala fantasia, ma in casi di difficoltà viene sostituito dal più difensivo Casemiro, garantendo un buon equilibrio a metà campo. Il lusso è avere James Rodriguez in panchina… La difesa è formata da Sergio Ramos, accompagnato dal giovane Varane o dall’esperto Pepe. I due terzini tendono ad essere molto alti, soprattutto Marcelo, dotato di una grande tecnica e può diventare una spina nel fianco a sinistra. In attacco non c’è molto da dire, poche squadre al mondo possono permettersi Benzema e Morata allo stesso tempo.

    COME GIOCA IL REAL – Non è il Barcellona e questo si sa, ma se Zidane sta entrando nell’elite degli allenatori, è dovuto al fatto che sia riuscito a migliorare i campioni d’Europa. Squadra molto corta e non lunga come spesso si è visto negli anni precedenti, nonostante anche in questa stagione ci siano state delle eccezioni, esempio lampante la sfida con il Dortmund che ha garantito il primo posto ai tedeschi. Individualità e contropiede sono armi micidiali di questa squadra che riesce a superare il gioco di squadra discreto con i suoi uomini chiave.

    CRISTIANO RONALDO – Non ci siamo dimenticati del portoghese. Quarto pallone d’oro in carriera vinto il giorno dopo il sorteggio di Champions. Un attaccante che segna più di trenta gol a stagione da sette annate a questa parte. Un marziano che con il Real Madrid ha più gol che presenze. Ma ci credereste che il lusitano non sta attraversando una gran stagione? Le statistiche lo testimoniano… “Solo” dodici gol in questa stagione, di cui solo due in Champions League. Mai in carriera aveva fatto così male nella competizione europea. Ovviamente non bisogna esultare, anzi… CR7 spesso si riprende nella seconda parte di stagione e il pericolo numero uno della difesa azzurra, è proprio lui!

    GARETH BALE – Ci sono anche belle notizie ovviamente. Il gallese non ci sarà in nessuna delle due partite. Un infortunio lo terrà fuori dal campo per molto tempo. L’esterno ex Tottenham, garantiva sulla sua fascia una copertura maggiore rispetto a quanto faccia Ronaldo dal lato opposto. A meno di cambio modulo, al suo posto ci sarà il giovane Lucas Vazquez. Giocatore rapido e tecnico, di corporatura molto leggera rispetto ai suoi compagni di reparto, ma molto promettente e con buona capacità d’inserimento. Alla fine le Merengues non hanno rimpianto molto Callejon, perché se lo sono ritrovati in casa…

    ATTENZIONE AL NOVANTESIMO – L’uomo della provvidenza è sempre lui: Sergio Ramos! Il difensore spagnolo con licenza di gol all’ultimo secondo. Finale di Champions 2014, Finale di Supercoppa Europea 2016, Barcellona –  Real Madrid nel penultimo turno di Liga e Real Madrid – Deportivo nell’ultimo match di campionato. Sono solo quattro, ma ce ne sono altre, di reti del capitano a pochi secondi dal triplice fischio. Basti pensare che dagli spalti del Bernabeu è nato un coro in suo nome in caso di partite in parità all’ultimo minuto, e con il Deportivo ci hanno anche azzeccato…

    STRISCIA POSITIVA – Che cos’è la sconfitta? Non domandatelo al Real Madrid. Gli spagnoli non perdono da ben 35 partite! Zidane ha superato da poco il record di Ancelotti e punta al 43 di Antonio Conte sulla panchina della Juventus!

    PUNTI DEBOLI – Non ce ne sono sulla carta, e ci mancherebbe visto che ogni giocatore del Real sarebbe titolare in qualsiasi squadra al mondo. Ma non sempre quello che c’è scritto si rivela realtà. Escluso Ramos, gli altri due centrali spesso concedono regali agli avversari. Varane, classe 92, commette alcuni errori di inesperienza e di disattenzione. Anche Pepe non è sempre attento, nonostante negli ultimi anni abbia migliorato questa sua lacuna, evitando anche espulsioni inutili come in passato. I terzini possono essere l’arma in più, sia in senso positivo che in negativo. Come già detto in precedenza tendono a spingere molto, questo crea degli spazi ai fianchi della squadra, e con Mertens, Insigne e Callejon, non ci poteva essere notizia migliore. Sulla sinistra, inoltre, manca l’apporto in ripiego di Ronaldo, che spesso è più una punta aggiunta che un esterno d’attacco. Aggiungiamo gli errori di superbia di questa squadra. I madrileni spesso entrano in campo sottovalutando l’avversario, ritrovandosi poi in difficoltà durante la partita, vedete l’incredibile 3-3 maturato contro il Varsavia…

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