Benvenuti a tutti i lettori e le lettrici di MondoNapoli.it, ecco di seguito l’ultima conferenza stampa di Maurizio Sarri di questa stagione.:
Ad un passo dalla Champions. Con quale emozione sta vivendo questi momenti?
“In questo momento senza alcuna emozione. Con molta concentrazione, un po’ di preoccupazione perché il clima intorno alla squadra non è quello giusto. Bisogna fare una partita difficile soprattutto dal punto di vista mentale, viste le premesse. Domani siamo certi di trovare al nostro fianco un grande San Paolo e domani ci aspettiamo il ruggito dello stadio più importante della stagione”.
L’atmosfera non è quella giusta a causa del clima di festa anticipato?
“La squadra ho la sensazione che stia approcciando la partita nella maniera giusta però purtroppo i giocatori non vivono in una campana di vetro e possono essere influenzati da un’atmosfera che dà per scontata una partita che scontata non è. Nel calcio vincere è sempre difficile, vincere senza soffrire lo è ancora di più e vincere senza faticare è impossibile. Quindi i giocatori devono essere soprattutto predisposti a faticare”.
Quattro mesi fa, nella partita di andata, il Napoli diventava campione d’inverno. Mister ci ha creduto anche lei ad un certo punto?
“Ad un certo punto credo che ero l’unico a dire che la Juventus alla fine avrebbe vinto lo Scudetto. Hanno confermato di essere di un’altra categoria, quest’anno anche di più degli altri anni. Ne hanno vinte addirittura 26 su 27, credo che nel calcio italiano non sia mai successo. Hanno vinto meritatamente questo campionato. Noi, per avere delle possibilità, abbiamo bisogno che altre squadre più attrezzate falliscano la stagione. E la Juve, per ora, mi sembra duro che possa perdere una stagione”.
Senti di essere l’allenatore di una grande squadra?
“Noi abbiamo fatto il record di punti storico in Serie A. Abbiamo già fatto qualcosa di importante ma domani c’è la possibilità di raggiungere un obiettivo fondamentale, la testa deve rimanere solo su quello. I dati accessori fanno piacere però la testa deve rimanere su quest’ultima partita per portare per la quinta volta il Napoli in Champions”
Nel caso in cui domani si raggiunga l’obiettivo, sarebbe il momento più emozionante della sua carriera?
“La visione giornalistica delle vicende di uno sportivo non sempre coincide con le emozioni che uno prova. E’ chiaramente il punto più importante ma come emozione a me emoziona anche vincere la Serie D, la C1, la C2, la B cioè le emozioni non sono paragonabili all’importanza dell’evento. Sono un qualcosa di intimo, l’importanza dell’evento è relativo per quanto riguarda le emozioni. Poi chiaramente dal punto di vista professionale è il mio più grande traguardo, è evidente. Il Napoli, al livello di numeri, si sta dimostrando una squadra importante con rendimento altissimo che anche nelle sconfitte con grandi squadre ha dimostrato di reggere il confronto”
Ti avessero chiesto ad agosto di arrivare secondo?
“Mi sembrava un traguardo difficilmente raggiungibile però la sensazione che la squadra potesse far bene io l’ho avuta sin da subito. L’impatto con il gruppo è stato positivo dal primo momento. Che facessimo così bene poi era difficile da valutare ma la sensazione che facessimo qualcosa di positivo l’ho sempre avuta”
Ha un rimpianto in questo campionato?
Io in testa ho solo la partita di domani. Noi ci troviamo di fronte un ostacolo per raggiungere un traguardo importantissimo. Poi verrà il momento di fare le valutazioni finali ma contro una squadra che ne ha vinte 26 su 27 ci sono pochi rimpianti. Valuteremo sicuramente come possiamo migliorare e se potevamo fare di più, come è nella natura di uno che fa sport. Il giorno in cui smetti di pensare a migliorarti, sei morto”
Questa squadra ha fatto cose straordinarie, ma ci sono anche giocatori che, oggettivamente, sono esponenzialmente migliorati. Lei è stato determinante nella crescita di alcuni singoli, oltre che dal punto di vista tecnico-tattico, anche da quello emotivo. Ora si sente un punto fermo della squadra?
“Tutto passa dalla partita di domani. Sono tutti traguardi accessori, domani va raggiunto l’obiettivo. Io mi sento uno che ha dato una mano, che ha cercato di migliorare la squadra nei punti in cui la squadra sembrava essere più vulnerabile e mi sono messo al servizio dei giocatori. Poi alla fine in campo ci scendono loro e la stragrande maggioranza del merito è dei ragazzi. Loro hanno sempre messo in mostra la voglia di migliorarsi e di curare i propri difetti. Il merito del gruppo è stata la disponibilità: quando sono arrivato io, ho chiesto di cambiare modo di giocare a molti di coloro che erano già giocatori affermati. Avrebbero anche potuto ascoltare con molto distacco, invece sono stati molto disponibili ed è uscito fuori qualcosa di positivo. La stragrande maggioranza del merito sta a loro.
Molto bello il rapporto che si è instaurato con i giocatori. Con Higuain che rapporto si è creato e quanto di tutto quello che ha fatto Gonzalo è merito del grande feeling che c’è tra voi?
“Il grande merito è della mamma che l’ha fatto così. Gonzalo a me dice che gli sembro suo padre perché lo critico sempre e comunque però spero che questo gli sia servito da stimolo e che gli sia stato utile per capire che è un giocatore di livello mondiale e straordinario. Dall’esterno avevo la sensazione potesse fare di più e quest’anno l’ha dimostrato. Nonostante questo, però, mi lascia la sensazione che ha ancora margini di miglioramento. Il grande merito, anche in questo caso, è del giocatore che si è messo in discussione, si è fatto criticare e poi è migliorato ma non deve fermarsi qui perché ha un altro miglioramento in canna”
Ora si è creato un grande clima allo stadio. E’ orgoglioso di questo?
“Sono orgoglioso del fatto che i ragazzi hanno lasciato ai tifosi, al di là delle vittorie e delle sconfitte, la sensazione di potersela giocare con chiunque e che hanno dimostrato sempre di sudare la maglia e di faticare in ogni partita. al di là del risultato finale. Domani però c’è da raggiungere un risultato importante, continuo a ripetere che conta questo oltre più di tutti i dati accessori”
Quest’anno il Napoli non è stato quasi mai messo sotto sul piano del gioco. E’ questo il dato più importante che ha trasmesso più fiducia ai calciatori, al di là dei risultati?
“Penso che avere una forte identità tattica ci ha aiutato. I giocatori, così, forse hanno trovato più sicurezza nel modo di giocare e questo è stato importante poiché è stato più facile ripartire dopo le sconfitte. Probabilmente perdere male sarebbe stato più difficile da digerire”
Il record di vittorie della Juventus sta anche nel fatto che gli avversari, spesso, abbiano rinunciato a giocare a causa della scarsa identità?
“Puoi anche adattarti ma 9 partite su 10 vince la squadra più forte. E’ per questo esistono le grandi squadre e la Juventus è una di quelle. E’ forte dal punto di vista tattico, tecnico e caratteriale. Sia cercando di imporre il proprio gioco sia cercando di far giocare gli avversari, è facile perderci lo stesso. Immagino che situazioni simili le vivono in Spagna con il Barcellona e in Francia col PSG. La verità è che contro le squadre forti è facile perdere”
Cosa significa essere tifoso del Napoli in Champions e chiedo se sta già sognando l’urlo dei tifosi “The Champions”?
A dire il vero mi sto già toccando… il messaggio che deve passare è che non abbiamo assolutamente ancora raggiunto nulla. Potrei fare tantissimi riferimenti negli ultimi anni di obiettivi sfumati all’ultimo ma faccio solo gli esempi più recenti: l’Atletico Madrid che perde il campionato con l’ultima in classifica e l’Ajax che perde il primo posto all’ultima giornata contro una squadra che sta ai playout. Domani sarà una partita difficile proprio perché la stragrande maggioranza delle persone danno per scontato che è fatta e quindi potrebbe esserci un esito disastroso. Domani sarà determinante il San Paolo che ci aiuterà alla grande”.
Qual è l’ultimo step di Higuain di cui parlava?
“Gonzalo ha ancora potenzialità da esprimere, può fare di più. Ne sono certo di questo. Voglio fare, poi, un’ultima precisazione sulle mie dichiarazioni sull’Atletico Madrid poiché ho visto che sono state riportate in maniera discutibile: io ho semplicemente detto che a calcio si può vincere in tutti i modi, io non saprei farlo quel tipo di calcio e non mi divertirebbe farlo. Non mi rientra proprio nelle corde mentali però questi stanno facendo cose straordinarie, ennesima dimostrazione che nel calcio ogni idea può essere quella giusta e vincente. Ho una grande stima verso Simeone e so anche che giocarci contro sarebbe estremamente problematico”