ESCLUSIVA MN – Zampa ai nostri microfoni: “Attacco del Napoli temibile anche senza Higuain, ma ad avercelo in squadra uno così… rimpiango il gemellaggio anni ’80. Totti è la Roma! Ecco cosa penso di tutto il caos”

Abbiamo intervistato in giornata il noto collega, e tifoso della Roma, encomiabile per la passione e la simpatia con cui racconta le partite della sua squadra del cuore, Carlo Zampa il quale ha detto la sua su varie questione relative al Napoli, alla Roma e ad entrambe le società. Ecco cosa ci ha detto ai nostri microfoni Carlo Zampa:

Grande vittoria del Napoli ieri contro il Bologna, si aspetta una grande partita lunedì sera all’Olimpico?
“Assolutamente sì”.

Higuain tornerà proprio contro di voi dopo che è stato accolto parzialmente il ricorso. Sarà determinante visto che si parla tanto di Higuain-dipendenza o l’attacco del Napoli è temibile ugualmente e ritiene giusta la riduzione di un turno della squalifica?

L’attacco del Napoli anche ieri ha dimostrato ampiamente di essere temibile anche senza Higuain, Gabbiadini certamente è un ottimo giocatore. Poi è normale che quando hai un grande giocatore che ti segna 20-30 gol, poi si dice che sei dipendente da questo ma ad avercelo. Noi abbiamo avuto nell’anno dello Scudetto Batistuta che ci ha fatto 20 gol quindi ci dicevano che eravamo Batistuta-dipendente? Va benissimo così, se abbiamo vinto lo Scudetto va bene così. Sono giocatori in più non in meno questi. Anche i compagni sono contenti di avere un compagno di squadra così. Quando si tratta di giocatori di questo livello, in questo caso uno tra i più forti centravanti del mondo, è un complimento sentirsi dire che ne sei dipendente. Sulla riduzione della squalifica sono contento perché sono felice di affrontare il Napoli con la migliore squadra possibile e con tutti gli uomini migliori. Alla fine non credo che la partita cambierà qualcosa al livello della classifica perché ci dobbiamo guardare più dietro che avanti però sarebbe un risultato prestigioso, quello della vittoria, che spero la Roma ottenga con il Napoli con tutti i suoi uomini migliori”.

La Roma con Higuain al posto di Dzeko dove sarebbe arrivata?

“Penso che avrebbe già vinto lo Scudetto“.

All’inizio della stagione eravate partiti come i grandi favoriti poi cosa è andato storto?

“Dovevamo partite come i favoriti ma purtroppo la società ha sbagliato principalmente, più che i giocatori. Gli errori societari sono stati quelli di rovinare la solidità del gruppo Roma e di eliminare la serenità all’ambiente. La squadra ha cambiato anche allenatore in corso d’opera ma Garcia è stato depotenziato dalla società prima di iniziare il campionato quando gli sono stati cambiati i preparatori atletici. Pallotta poi ha detto al francese che con la squadra che c’era bisognava vincere. Insomma i presupposti non erano buoni, poi è stato perso di mano il gruppo. Inoltre c’è stato ritardo nel capire quando bisognava cambiare allenatore, già dopo l’eliminazione in Coppa Italia sarebbe dovuta giungere l’ora per l’ex tecnico del Lille poiché c’era una situazione nettamente stagnante che andava cambiata. Adesso la Roma con Spalletti è tornata a sperare di agguantare, quantomeno, un piazzamento in Champions anche se dopo non aver approfittato delle due sconfitte del Napoli, adesso i giallorossi hanno il 5% di possibilità di farcela per il secondo posto. Dovrebbe suicidarsi il Napoli. Ma resta comunque vivo il terzo posto”.

Scudetto andato?

“Sì, oramai sì. Credo sia tra gli scudetti meno chiacchierati degli ultimi anni. La Juventus ha meritato per la continuità dimostrata, ha fatto qualcosa di incredibile”.

Ha il rimpianto che, fosse arrivato prima Spalletti, si poteva puntare allo Scudetto?

“Intanto va fatta una premessa: Vista la situazione che Spalletti aveva con lo Zenit non si poteva prenderlo prima di dicembre/gennaio però dopo la partita contro il Genoa del 20 dicembre, che è stata l’ultima del 2015, si sarebbe potuto sicuramente liberare. Invece i dirigenti di Trigoria hanno continuato a tentennare e a dare fiducia a Garcia al quale va comunque dato il merito di aver restituito entusiasmo ad una piazzo nel suo primo anno, purtroppo si era capito che non c’era possibilità di andare avanti poiché la situazione era davvero stagnante. Lascia comunque un ottimo ricordo il francese in quel di Roma, gli vanno dati dei meriti, non butto affatto a mare quello che ha fatto. Resto, comunque, dell’idea che quest’anno la società ha grosse colpe poiché si sarebbe dovuta muovere prima per il cambio in panchina. Con la scossa positiva avuta da Spalletti, che è un tecnico eccezionale, si sarebbe potuta vivere un’altra stagione”.

Totti merita un’altra stagione alla Roma? E ci dice la sua sul caos tra il capitano e mister Spalletti…

“Merita assolutamente almeno un’altra stagione, su questo non c’è alcun dubbio. Mi rifaccio a quanto detto prima: la colpa principale di tutto il caos va dato alla società. Quando a Totti è stato detto che la decisione sarebbe spettata a lui, e dopo che il capitano ha risposto che si sentiva di giocare ancora un altro anno, che senso ha che dopo fai finta di niente? La domanda allora era più del tipo “decidi quello che vuoi e poi dopo decido io”, questa mancanza di chiarezza da parte della dirigenza ha creato delle complicazioni evidente negli sviluppi successivi e adesso la decisione è rimandata al tecnico Spalletti. Non è assolutamente giusto normalizzare un giocatore come Francesco Totti che è la Roma, la Roma in assoluto. Negli ultimi 25 anni ha rappresentato, e rappresenta ancora, la città come nessun calciatore al mondo riesce a fare. E poi nelle ultime due partite: assist a Salah contro il Bologna, gol contro l’Atalanta e ancora assist a Dzeko che ha sbagliato solo perché lui, se lì c’era Higuain… avrebbe buttato giù la porta! Perché a questo punto non rinnovargli di un altro anno il contratto? Non si può negare ad un simbolo assoluto come lui di finire la carriera con la speranza, il prossimo anno (e con Spalletti si può), di chiudere la carriera alzando un trofeo“.

Spalletti quindi non ha responsabilità?

“Le colpe le ha maggiormente la società ma anche il tecnico a volte sta esagerando. Premetto che anche Totti ha sbagliato in alcune circostanze: ad esempio nell’intervista rilasciata al tg1 ha sbagliato tempi e modi però mi sembra che anche Spalletti stia sbagliando qualcosa dal punto di vista psicologico. Ma resta che è lui l’unico a metterci la faccia a differenza dei dirigenti che latitano e si nascondono. Se la società avesse voluto rinnovare il contratto avrebbe garantito il rinnovo a poi avrebbe discusso delle modalità a giugno, non ci sarebbero state polemiche e chiacchiere. Si sarebbe accompagnato, secondo me, nel modo migliore possibile un campione verso la fine della sua carriera che invece rischia di finire nella maniera peggiore del mondo. Io penso che un altro anno di Totti alla Roma avrebbe garantito anche risorse economiche e d’immagine. E’ strano poi che una dirigenza americana, esperta di marchio e di immagine, non abbia colto i vantaggi di un’operazione del genere”.

De Santis rischia l’ergastolo, ora c’è una vera e propria lite in ballo tra le due tifoserie. Rimpiange il gemellaggio degli anni ’80?

“Magari tornasse il gemellaggio. Io l’ho vissuto in prima persona da abbonato in curva. Ricordo benissimo che nella sud si vivevano certi Roma-Napoli che erano una festa assoluta, di colori e di tifo. Adesso è qualcosa di stomachevole e indescrivibile. La rivalità deve esserci, ma quella sana. E’ un peccato che due tifoserie che per me sono le prime in Italia per supporto, affetto e passione debbano essere separate. Vedere questa situazione per me è un dolore infinito ed enorme. Mi auguro di cuore che un giorno si troverà un punto di incontro ma, ad oggi, non so se è possibile”.

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