Quattro anni fa, in quel 15 marzo 2012, il Napoli si fermò in Champions League allo Stamford Bridge. All’andata al San Paolo finì 3-1 per gli azzurri, con i gol di Mata per i Blues, mentre per i padroni di casa i marcatori furono Lavezzi, doppietta, e Cavani. A Londra gli azzurri sanno che dovranno fare i conti con una squadra esperta, e nonostante il cambio in panchina, Di Matteo sostituisce Villas Boas, Mazzarri sprona i suoi a dare il tutto per tutto.
Il Napoli però è una squadra poco esperta, e nonostante la lotta, la rimonta al Chelsea riesce. Dopo 15 minuti è Drogba ad aprire le danza con un perfetto colpo di testa. Sempre di testa il raddoppio del capitano John Terry. Aronica che all’andata aveva compiuto un miracolo su Drogba, viene superato e sovrastato dall’attacco dei padroni di casa, sarà il peggiore in campo, ma i compagni di reparto non saranno da meno…
Nel secondo tempo è un super gol di Inler a far salire in cielo tutto il tifo e il mondo azzurro. Il Chelsea adesso deve arrivare a quattro gol senza subirne alcuno per passare ai quarti. Ma l’inesperienza e l’ingenuità dei partenopei è dietro l’angolo. Su un cross, Dossena, inspiegabilmente, colpisce il pallone di mano in area. Rigore e dagli undici metri Lampard non sbaglia.
E’ 3-1 finale che manda le squadre ai tempi supplementari. Il più ottimista dei tifosi azzurri sapeva che la squadra nonostante le poche azioni create, aveva dato tutto e che l’impresa in fin dei conti era riuscita, ma non si sarebbe mai completata. E così fu… Ad un minuto dalla fine del primo tempo supplementare, ennesima distrazione difensiva, e Ivanovic da solo in area fa 4-1. Ci sarebbero altri 15 minuti da giocare, ma gli azzurri non ci sono più… Il Napoli lascia la Champions a testa alta, e chi pensava che quel Chelsea fosse una squadra da poco, Drogba e Di Matteo, dopo quella partita avrebbero battuto Barcellona in semifinale e Bayern in finale ai rigori all’Allianz Arena, vincendo così la prima Champions League per il club londinese.
