Napoli Campione d’inverno, le partite chiave di un girone d’andata magnifico

    Infondo non è altro che un titolo virtuale, quello di Campione d’inverno. Ma Napoli vuole godersi, anche con un po’ di immaturità, un momento che non arrivava da 26 lunghi anni.

    La vittoria di oggi a Frosinone è stata soltanto la ciliegina sulla torta di un girone di andata magnifico terminato, appunto, con il primo posto in classifica a quota 41 punti. Noi di MondoNapoli abbiamo scelto quelli che, a nostro avviso, sono stati i momenti chiave di queste 19 giornate piene di emozioni:

    1) Sassuolo – Napoli 2-1: curiosità e scetticismo per l’esordio in campionato del nuovo Napoli di Maurizio Sarri. Squadra e tecnico sotto esame come uno scolaretto al primo giorno di scuola. Hamsik ci mette poco a lanciare il primo ruggito della stagione, ma il goal dello slovacco sarà l’unica nota lieta della serata. Floro Flores e Sansone rimettono tutto in discussione: Sarri inizia male, il Napoli sembra ancora quello fallimentare della stagione precedente.

    2) Napoli – Lazio 5-0: la prima volta non si scorda mai, si sa. Ma più bella di così, Maurizio Sarri non poteva proprio immaginarsela. Per prima volta si intende prima vittoria, ma anche prima gioia, primi segnali di crescita. Il cambio di modulo con il passaggio al tanto acclamato 4-3-3 giova e come al Napoli: 90 minuti, 5 goal alla Lazio per scacciare via gli incubi della gara dello scorso campionato, un immenso Higuain. La stagione del Napoli parte da qui, con la consapevolezza che le tre gare precedenti siano servite per fare le spalle grandi e forti.

    3) Napoli – Juventus 2-1: la regina di tutte le partite per i napoletani, ma anche per i calciatori e per Sarri che prima del match dichiara: “Napoli – Juve è una sfida a parte, giocheremo con orgoglio perché i napoletani tengono moltissimo a questa partita”. Gli 11 leoni napoletani, infatti, giocheranno una partita di puro orgoglio e passione. Insigne e Higuain firmeranno il successo, la sfilata di fine gara riconcilierà definitivamente pubblico e squadra.

    4)Napoli – Fiorentina 2-1: carattere, grinta, bel gioco: il Napoli di Sarri prende sempre più forma. La vittoria con la Fiorentina, firmata ancora Insigne-Higuain, probabilmente è quella che darà piena consapevolezza alla squadra che, riacciuffata sull’1-1 dal goal di Kalinic, ha la forza di reagire e portarsi nuovamente in vantaggio.

    5) Chievo – Napoli 0-1: probabilmente vi starete chiedendo cos’ha questa partita di così significativo: l’ uno a zero di Verona, però, per chi l’avesse dimenticato, è stata una vera e propria “prova del 9”: prima vittoria in campionato contro una “medio-piccola”, vere e proprie bestie nere del Napoli negli anni passati. Segnale di maturità tattica, ma sopratutto mentale ormai raggiunta.

    6) Napoli – Inter 2-1: e se prima avevamo parlato di segnali di maturità, adesso si parla semplicemente di “segnali”. Il 2 a 1 all’Inter(firmato ancora una volta da un Higuain sempre più extraterrestre) in un San Paolo versione “sold-out”, non avrebbe avuto poi lo stesso sapore se la squadra di Mancini non avesse colpito quei due pali nel finale. Paura, sofferenza, fortuna: il Napoli esce da questa partita rafforzato ulteriormente. Ha passato anche questo…

    7) Bologna – Napoli 3-2: il match di Bologna fa parte sicuramente dei brutti ricordi di questo girone. Lo scivolone è di quelli forti: squadra distratta, impaurita, ancora con la testa ai festeggiamenti post Inter. Sotto di 3 goal, la squadra reagisce solo nel finale, trascinata dal solito Higuain. Scivolone, ma sopratutto Lezione.

    8) Atalanta – Napoli 1-3: la gara delle “prime volte”: quando al minuto 50 l’arbitro Rocchi fischia il calcio di rigore nei confronti del Napoli ecco ricomparire fantasmi e paure nelle mente di calciatori e tifosi. Dagli undici metri ci va Hamsik, il capitano. Traversa-rete e incubi cacciati via dopo un attimo di apprensione; la seconda “prima volta”, invece, è quella del goal da calcio piazzato: angolo di Jorginho, girata di testa del solito Higuain e rete. Infine la sofferenza di giocare con un uomo in meno: Jorginho, infatti, verrà espulso a un quarto d’ora dalla fine.

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