Sarri-Napoli, tre fotografie per dimenticare Benitez e far pace con il San Paolo

Nel calcio, si sa, i giudizi sono estremamente volubili e troppo legati al risultato. Dall’inferno al paradiso la strada è breve, lo sa bene Sarri, che sta provando sulla propria pelle la supersonica velocità che ti porta dalla critica al successo. Il tecnico toscano è però troppo esperto e navigato per lasciarsi cogliere alla sprovvista dal camaleontico pensiero dei tifosi. Umiltà, intelligenza e lavoro, queste le parole chiave per riuscire a rimanere a galla in questo strano mondo.

L’umiltà è quella qualità che ti permette di tornare sui propri passi, quella innata capacità in grado di far abbandonare vecchie convinzioni a vantaggio di altre, semplicemente perché migliori. Probabilmente il 4-2-1-2 stava a Sarri come il 4-2-3-1 stava a Benitez, un errore comune, un errore che può facilmente portare al fallimento.
Sono i giocatori che fanno il modulo, non il contrario: chissà se il tecnico toscano non abbia pensato proprio a questa frase prima di adattare il suo pensiero alle caratteristiche dei giocatori. Si cambia, 4-3-3 ed è “Tutta n’ata storia”.

Intelligenza è quella qualità che invece occorre per restare un signore anche quando il più forte giocatore di tutti i tempi cerca di mettere il dito nella piaga: “Non riuscirete a farmi fare polemica, Maradona era e resta il mio idolo”. Mancanza di personalità o semplicemente intelligenza? Chapeau mister!

Lavoro: la base di tutto, il trait d’union essenziale per non disperdere quanto di buono intrinsecamente si possiede. Difficile, se non impossibile, costruire qualcosa di positivo senza allenamento. Chiedere ai difensori del Napoli per credere…

La strada da percorrere è ancora lunga, ci saranno altri voli pindarici verso il basso e altri verso l’alto, ma le premesse per fare bene ci sono tutte. Sarri riparte da tre…

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