Editoriale – Il compleanno del gol: Diego fa festa!

    Anche i gol compiono gli anni, o quelli storici almeno. Già, perchè se volessimo rimembrare le date di tutti i gol della storia del calcio, non basterebbero tutta la carta e l’inchiostro di questo mondo. Per ricordare alcuni momenti non c’è bisogno però di inserirli in archivio: quelli restano impressi nella mente, troppo indelebili per essere rimossi. Oggi è un giorno speciale per gli amanti del calcio, in particolare per fans di Diego Armando Maradona. Esattamente 29 anni fa il giocatore più forte della storia del calcio trascinava l’albiceleste in semifinale nel mondiale messicano (vinto proprio dall’Argentina) siglando il gol più bello e quello più discusso di tutti i tempi.

    Che in 90 minuti possano succedere cose incredibili non c’è bisogno di sottolinearlo, ma fa venire i brividi pensare che i due gol più emblematici della carriera del fuoriclasse argentino siano stati realizzati nella stessa partita. Diego apre le marcature beffando il portiere britannico con un colpo di mano che inganna l’arbitro ed i suoi collaboratori. Un gol storico, emblema della furbizia e della determinazione di Maradona; un gol a cui viene dato addirittura un soprannome: “la mano de Dios”, che diventerà il titolo del film che racconta la meravigliosa storia del Pibe de Oro. Il secondo è invece semplicemente il gol del secolo: Diego supera in slalom tutti gli avversari che provano ad ostacolarlo partendo dalla linea di centrocampo (ultimo di questi il portiere) toccando undici volte il pallone, tant’è che questo gol è stato ribattezzato come gol degli undici tocchi”.

    E chissà come e se festeggerà questo celebre anniversario Diego; magari mangiandosi una pizza, anche se non buona come quella di Napoli: la città che lui stesso porterà per sempre nel cuore, quella che gli ha regalato le emozioni più belle e l’apoteosi calcistica, quella che lo ha accolto da “figlio” e lo ha fatto re, quella che si surriscalda ogni volta che il Pibe de Oro vi fa ritorno. E allora Diego, non resta che augurarti buon anniversario; e magari, il trentesimo, festeggialo a Napoli.

    Adriano Arpaia

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