Maurizio Sarri è l’antidivo per eccellenza. Un allenatore per certi versi vecchio stampo, ma per altri molto moderno. Forse è proprio questo il segreto del suo successo. Ecco dieci cose che forse non sapete di lui.
1 – ANTI SOCIAL
Sarri non ha profili social, a differenza di Benitez, ma anche di molti altri tecnici.Garcia e Allegri ad esempio li hanno. Famosissimo il “Fiuuuuu”, scritto su twitter dal tecnico della Juve dopo la vittoria in rimonta con l’Olympiacos. Un tweet che ha fatto tendenza. Sarri invece preferisce i vecchi metodi di comunicazione.
2 – HA FATTO LA GAVETTA
Sono sempre più frequenti i tecnici che passano dal campo alla panchina di squadre di massimo livello. Sarri invece la gavetta l’ha fatta e pure tanta. Ha iniziato ad allenare dal ’90, sulla panchina dello Stia, squadra di dilettanti della provincia di Arezzo. Poi Faellese, Cavriglia, Antella, Valdema, Tegoleto e Sansovino, che in tre stagioni ha portato dall’Eccellenza alla C2. Poi dalla C2 alla C1 con Sangiovannese. Nel 2005/2006 l’esordio in serie B con il Pescara. Dopo il Pescara, l’Arezzo –subentrando all’esonerato Antonio Conte – e poi Avellino, Perugia, Grosseto, Alessandria Sorrento. Nel 2012 prende l‘Empoli, lo trascina in serie A e lo fa diventare la squadra rivelazione, con un calcio spettacolare al primo anno nella massima serie, conquistando la salvezza con quattro turni di anticipo.
3 – TIFOSO DEL NAPOLI
Figlio di Operai, Maurizio Sarri è nato a Napoli nel 1959 ed ha vissuto a Bagnoli per i primi tre anni, dove il padre lavorava sulle gru. Per questo da bambino ha cominciato a tifare per il Napoli.
4 – NON È STATO UN CALCIATORE
A differenza della maggior parte dei suoi colleghi, Sarri non è mai stato un calciatore a parte una piccola parentesi a livello dilettantistico. Lo sono stati Garcia, Allegri,Montella, Pioli e tantissimi altri. Sono rarissimi gli allenatori che non vengono dal campo, uno dei più celebri è Zdenek Zeman. Alcuni grandi allenatori come ArrigoSacchi e Mourinho hanno un passato da calciatori, ma solo a livello dilettantistico. Benitez ha giocato nelle giovanili del Real Madrid, ma poi non è riuscito a sfondare militando per qualche anno nelle serie inferiori in Spagna. A 25 anni ha smesso di giocare per un problema al ginocchio.
5 – MANIACO DEGLI SCHEMI, USA IL DRONE IN ALLENAMENTO
È un vero e proprio maniaco degli schemi su calcio piazzato, ne ha una serie infinita. Ai tempi del Sansovino un giornalista scrisse che usava 33 schemi su palle inattive e da lì cominciarono a chiamarlo “Mister 33”. Sarri poi spiegò che non erano proprio 33, ma sicuramente più di trenta. Nessuna squadra ha segnato su angolo e calcio piazzato come l’Empoli. Il segreto per Sarri è l’applicazione. La sfida a Napoli sarà riuscire a far entrare il concetto nella mente di tutti i giocatori: «Magari qualche grande giocatore non ha voglia di stare un’ora a provare e riprovare uno stesso schema. All’Empoli questa voglia non manca a nessuno», aveva detto in una recente intervista. In allenamento usa anche un drone per vedere i movimenti dei giocatori dall’alto.
6 – FUMATORE INCALLITO
Con Zdenek Zeman condivide il vizio per il fumo. In panchina non può fumare, ma nel suo studio o nel tempo libero le sigarette non mancano mai.
7 – IL RITO DELLA PIZZA
Maurizio Sarri ha rivelato che con lo staff sanitario dell’Empoli si era deciso di far mangiare una pizza margherita alla squadra entro 10 minuti dal termine della gara, per permettere ai giocatori di assumere carboidrati. A Napoli non ci saranno problemi.
8 – EX BANCARIO
Prima di cambiare vita e dedicarsi anima e corpo alla carriera da allenatore Sarri ha lavorato in banca ed è stato in Inghilterra, Germania, Svizzara e Lussemburgo.
9 – SCARAMANTICO
Sarri è molto scaramantico, prima andava in panchina sempre vestito di nero, perché è convinto che è un colore che porta fortuna. Anche adesso indossa spesso una polo scura nelle occasioni importanti.
10 – AMA LEGGERE
Tra le sue passioni c’è la lettura: Bukowski, Fante, Vargas Llosa sono i suoi scrittori preferiti. Ama molto anche il mare. A Napoli dovrebbe trovarsi bene.