Mai una gioia: serata da incubo al San Paolo

    Di periodi così oscuri, nella storia del Napoli degli ultimi anni, se ne faticano a ricordare. Da quasi favoriti per la lotta per il secondo posto, gli azzurri sono passati addirittura al sesto! Il risultato favorevole della semifinale di andata viene buttato ai quattro venti con una magra figura davanti al numeroso pubblico del San Paolo. Note positive non se ne riescono a trovare. Il puzzle sembra essersi scomposto: tutti i pezzi sono alla rinfusa. Allenatore, società, tifosi e giocatori sono distanti come i quattro punti cardinali. Ognuno è diretto verso una propria direzione. La coesione, il gruppo e la serenità sono un miraggio. Chi è la causa di tutto ciò? Dare una risposta appare ancora oggi più complicato di quanto possa sembrare. Il mistero continua ad aleggiare.

    Una prestazione opaca. Un Napoli troppo simile a quello delle ultime partite. Idea di gioco e cattiveria sono le illustri sconosciute. Qualche occasione gli uomini di Benitez la creano pure, ma la sterilità del reparto offensivo nelle ultime gare la dice lunga. Il San Paolo viene scosso solo da un palo di Gabbiadini nel primo tempo su calcio di punizione e da un salvataggio di Lulic nel finale su un ispiratissimo Insigne. Proprio Lulic si conferma ancora una volta l’uomo Coppa Italia. Poco dopo essere entrato, al 78′, segna il gol che vale la finale. La Lazio mette decisamente più paura ai padroni di casa, anche se spesso e volentieri pecca di concretezza. Ma le è bastato poco per battere un Napoli privo di identità. Niente finale con la Juventus, niente Supercoppa. Solo tanto amaro in bocca. Occorre un cambio di rotta: per battere il Wolfsburg serve il vero Napoli!

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