Tra il “Mea culpa” e il vento a sfavore, ecco in cosa deve migliorare il Napoli

    La partita di Bergamo, sul piano filosofico ,si inserisce nel classico  dibattito relativo ai concetti di determinismo e libero arbitrio.Tradotto in soldoni: la nostra vita e tutte le sue manifestazioni sono sottoposte alle caotiche e incomprensibili leggi del Fato o siamo liberi di indirizzarla secondo la nostra volontà? Il calcio dimostra, se ce ne fosse bisogno, che per fortuna il Destino sovraintende alle cose del mondo, confermando che spesso, l’irrazionalità domina incontrastata sulla nostra vita. Questo per significare che la logica dovrebbe suggerire che in una partita di calcio la squadra più forte è destinata a vincere, ma la partita con l’Atalanta, come pure altre (vedi Chievo) conferma che quest’anno il percorso del Napoli, al di là  dei propri errori e demeriti, assetto difensivo docet, è stato fortemente determinato da una malasorte che ha ben poco di logico o razionale.

    I rigori sbagliati non da Britos, ma da un grande attaccante che risponde al nome di Higuain, il gol fallito a dieci centimetri dalla porta bergamasca da un certo Callejon, e il fatto che mediocri squadre di centro e bassa classifica abbiano “azzeccato” reti della serie “90 minuti di gioco, 1 tiro, 1 gol” ci dicono molto sull’incidenza dei singoli e isolati episodi sul risultato finale di una partita di calcio. Oibò, qualche razionalista indefesso potrà obiettare che alla unga “i valori vengono fuori” e su questo c’e’poco da contestare, ma l’argomento non è sempre esaustivo,basta pensare ad una squadra come la Roma che, anche praticando, negli ultimi anni, il migliore gioco, abbia vinto solo misere Coppette Italiane. Qualche altra voce piemontese potrebbe protestare che tali discorsi sono gravemente lesivi dei meriti

    di una squadra targata Juve. A loro si dovrebbe dire di stare calmi, la fidanzata d’Italia è si’ una grande squadra, ma e’ anche l’unica compagine italiana che spesso ha trovato il modo di forzare il Fato a proprio favore, riuscendo così, con una miracolosa e sovrumana operazione, a piegare le oscure forze del Caos. Chi ha orecchie per intendere intenda. Cosa possiamo dire più della partita in quel di Bergamo, al di là di tre consigli a Maestro Benitez:

    a) operare al più presto un corso accelerato di uscite ad un certo signor Rafael.

    b) sottoporre il signor Albiol a psicoterapia per ricordargli il suo passato di calciatore campione di Spagna, d’Europa e del Mondo.

    c) condurre la squadra, al piu’ presto, a Lourdes, per una benedizione generale con relativa immersione nelle miracolose piscine.

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    Giuseppe Vitiello

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