Inter e Napoli, a comandare sono gli stranieri

    Inter e Napoli non hanno molte cose in comune, due squadre molto differenti tra loro per storia, blasone e luogo di nascita. Qualcosa, però, che accomuna i due club, oltre gli allenatori, c’è:  sono i numerosissimi stranieri che affollano le file di entrambe le squadre. Nell’Inter, considerando gli uomini che giocano di più, sono solo tre gli italiani a vestire la maglia neroazzurra (Andreolli, Ranocchia e D’Ambrosio), così anche nel Napoli i talenti nostrani si contano sulle dita di una mano (Maggio, Mesto, Insigne e Colombo).

    In Italia sono i primi ad ospitare un così alto numero di giocatori provenienti da altri Stati o continenti. A differenza di un virtuoso Sassuolo, che spesso ha schierato in campo ben 11 calciatori italiani.
    Una sfida, quindi, che parlerà un gran numero di lingue e ognuno porterà in campo la propria cultura. Ma è anche questo il calcio che piace, per combattere il razzismo che spesso ha alimentato odio sugli spalti.

    De Laurentiis e  Benitez, dunque, stanno portando avanti questo progetto di internazionalizzazione, un Napoli che deve abbattere le frontiere di un sistema “chiuso”. Tale idea è stata abbracciata da tempo, ormai, dalla squadra del nuovo presidente Thohir.
    Da Nord a Sud, insomma, la politica è la stessa: più stranieri, costi minori.

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