Morte Ciro Esposito, De Santis: “Ho avuto paura e ho sparato, non sono un mostro…”

    “Ho avuto paura e ho sparato”. È quanto afferma Daniele De Santis, accusato di avere sparato a Ciro Esposito, nella ricostruzione dei fatti del 3 maggio consegnata agli inquirenti in un fax. De Santis aveva sempre sostenuto di non avere fatto fuoco.

    “Sono stato coinvolto in una rissa e ho temuto per la mia vita dunque ho avuto paura e ho sparato”. Queste le parole scritte da Daniele De Santis, due pagine scritte in stampatello e inviate per fax alla Procura, nelle quali ricostruisce come secondo lui andarono i fatti a Tor di Quinto il 3 maggio scorso. De Santis, accusato di omicidio volontario, afferma di essere stato coinvolto in una rissa con alcuni tifosi del Napoli e di avere temuto per la sua incolumità e quindi di aver deciso di “sparare per paura”. Nella perizia del Ris i tecnici sostengono che De Santis fu prima “sopraffatto dagli aggressori” e poi sparò. Nel corso dell’ interrogatorio di garanzia nel maggio scorso De Santis negò di avere sparato.

    Non sono un mostro e la verità su quanto accaduto sta emergendo”. È quanto scrive Daniele De Santis nella lettera-memoriale inviata ieri ai pm della Procura che dovrebbero interrogarlo il 9 ottobre prossimo anche se ‘Gastonè nel fax annuncia di “non sentirsi pronto” ad affrontare l’atto istruttorio.

    In base a quanto si apprende, inoltre, l’ultrà giallorosso sarebbe stato colto nelle scorse settimane da ischemia. De Santis afferma nella lettera di sentirsi molto provato dal punto di vista morale e psicologico anche perché in questi mesi “è stato trattato come un mostro” al punto che “su internet è rintracciabile anche l’indirizzo di casa dei miei genitori”. “Il mio assistito ha chiesto riservatezza sulla lettera”, aggiungono gli avvocati Tommaso Politi e Michele D’Urso.

    Daniele De Santis, il tifoso che il 3 maggio scorso sparò secondo l’accusa contro Ciro Esposito ha annunciato la sua intenzione di non rispondere alle domande dei pubblici ministeri che il 9 ottobre prossimo intendevano raccogliere le sue dichiarazioni.

    De Santis, ricoverato nell’ospedale Belcolle di Viterbo, nella lettera offre una ricostruzione degli incidenti avvenuti a Tor di Quinto, ricostruzione che in Procura è considerata “sommaria e non particolarmente dettagliata”. Gli investigatori comunque sono convinti che la versione data da De Santis “nulla può aggiungere a quanto già acquisito nel corso dell’inchiesta e che proprio con le sue parole nulla tolga o aggiunga al fascicolo”.

    In attesa che De Santis si decida a rispondere al magistrato, è stata disposta una consulenza medica sulle cartelle cliniche dell’indagato. La documentazione contiene anche fotografie presentate dalla difesa di De Santis. Le immagini si riferiscono alle ferite da taglio ad un gluteo e all’addome che l’ultrà giallorosso ha riportato durante gli scontri. Queste ferite erano state refertate dai medici di Regina Coeli e di Viterbo ma non al Policlinico Gemelli quando De Santis la sera del 3 maggio fu ricoverato per la gravissima ferita ad una gamba.

    Fonte: Il Mattino

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