Da Altafini a Quagliarella, quando a Napoli diventi “core ngrato”

    La tifoseria partenopea, è da sempre riconosciuta come una delle più calde e passionali, non solo del panorama italiano, bensì di quello mondiale. Quando giochi in una piazza come Napoli, le gambe hanno automaticamente una marcia in più, e il cuore batte da solo. Innumerevoli le partite in cui gli azzurri, galvanizzati dal proprio pubblico hanno sconfitto squadre ben più blasonate. Il San Paolo è da sempre un fortino, sul quale ci sono terrbili pirati stile “Jack Sparrow”, ma con una bandana azzurra sulla testa. I tifosi azzurri, come si dice a Napoli sono “belli e cari”; ma guai a farli arrabbiare. Tanti infatti sono i giocatori che da beniamini sono stati ribattezzati come “core ngrato”:quelli che dal Napoli sono passati alla Juventus.

    CAPITOLO QUAGLIARELLA

    Sono passati quattro anni dal “tradimento” di Fabio Quagliarella. Per l’attacante stabiese, una sola stagione sotto il Vesuvio, con 34 presenze in campionato e 11 gol. Per lui si sono sprecati i soprannomi e gli epiteti per esaltare le sue imprese: “Masaniello”, “La sfogliatella di Quagliarella”, e tanti altri. Un vero e proprio beniamino per i tifosi partenopei nella stagione 2009-2010. Forse però Fabio, da napoletano doc, si è un tantino fatto prendere dall’euforia, al punto di giungere ai ferri corti con mezzo spogliatoio, allenatore e Presidente. Niente lieto fine per questa storia: Quagliarella, va alla Juve a fine stagione e tutta Napoli non glielo perdona. Anche stasera, con ogni probabilità, nonostante indosserà la maglia granata, i fischi non mancheranno.

    CIRO FERRARA E FABIO CANNAVARO

    Come dimenticare, a proposito di trasferimenti sull’asse Napoli-Torino (sponda bianconera ovviamente), il passaggio di Ciro Ferrara dal Napoli alla corte della Vecchia Signora. Il celeberrimo difensore napoletano, dopo dieci anni trascorsi con la maglia della squadra della propria città, nel 1994 approda in maglia bianconera, e ci resta per 11 anni,fino a fine carriera. Non sono bastate le pagine di storia memorabili scritte con la maglia azzurra per essere perdonato definitivamente dai partenopei. Discorso un po’ diverso per un’ altro “scugnizzo”: Fabio Cannavaro. Per lui solo tre anni in maglia azzurra dal 1992 al 1995. Poi Parma, Inter, Juventus, Real Madrid, di nuovo Juventus e infine Al-Ahli. Un tradimento “indiretto” per così dire; ed è forse quello che i napoletani hanno perdonato di più perchè ha regalato loro un Mondiale, da autentico trascinatore della Nazionale. Prestazioni che, tanto per ricordarlo, gli hanno “regalato” il Pallone d’oro.

    ALTAFINI E ZOFF: LE PRIME DELUSIONI

    I primi traserimenti in maglia bianconera mal digeriti dai tifosi partenopei sono sicuramente quelli di Josè Altafini e Dino Zoff. L’ attaccante italo-brasiliano ha vestito per sette anni la maglia azzurra, regalando spettacolo e incantando il mondo intero per le sue prodezze insieme al compagno di reparto Omar Sivori, col quale formò il cosiddetto “duo delle meraviglie”. Insieme ad Altafini, nel 1972 anche Zoff si trasferì alla Juventus, chiudendo la sua carriera e guadagnandosi la consacrazione definitva, vincendo nel 1982 il trofeo più importante della sua carriera: il campionato del Mondo con la Nazionale italiana.

     

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