Una vittoria che consente agli azzurri di conservare il primato

La classifica sorride prima della sosta, ma quanta fatica

Partiamo dalla classifica: il Napoli è sempre in vetta con 15 punti, in attesa di Juventus-Milan. Tiene il passo anche la sorprendente Roma, che – pur con fatica e vittorie di misura – ha già conquistato 5 successi.

Restare in testa è importante: Conte potrà lavorare durante la sosta con la consapevolezza di essere primo in classifica. Un dato che, sul piano pratico, vale ancora poco, ma che pesa molto in termini di autostima e crescita del gruppo.

Quella di stasera è stata una gara dalle due facce: un Napoli irriconoscibile nel primo tempo, trasformato nella ripresa in una squadra arrembante e consapevole dei propri mezzi.

Questa volta il modulo c’entra poco. La partita è stata vinta grazie alle individualità – e il Napoli ne ha tante, anche in panchina – proprio come richiesto da Conte in estate.

Si confermano però, al di là della disposizione tattica, le difficoltà nell’approccio alla gara contro squadre che si chiudono dietro la linea del pallone.

Gli azzurri hanno rischiato di perdere punti in casa, con un avvio troppo morbido e scarsa attenzione sull’unica vera azione offensiva del Genoa.

Capitolo infortuni: continua la maledizione che vede giocatori fermarsi in ogni gara. Da valutare le condizioni di Lobotka e Politano, entrambi usciti anzitempo per problemi muscolari. La buona notizia è che, non dovendo partire per le nazionali, potranno curarsi con calma a Castel Volturno.

Da rivedere l’approccio alla gara (e non è la prima volta)

Il Napoli non può permettersi un inizio al rallentatore, indipendentemente dall’avversario. La netta superiorità tecnica – testimoniata anche dalla classifica, con il Genoa fanalino di coda insieme al Pisa – deve tradursi fin da subito in gioco, intensità e occasioni da gol.

I voti migliori della serata vanno ai subentrati Spinazzola e De Bruyne, che hanno stravolto l’assetto difensivo del Genoa. Impressionante anche la reazione di Anguissa, protagonista assoluto nella ripresa dopo un primo tempo sottotono.

Tra i subentrati bene anche Gilmour che non ha fatto rimpiangere Lobotka ed ha smistato la sfera, anche con aperture interessanti.

Cresce Gutierrez, stasera sicuro e tatticamente intelligente, nei minuti in cui è stato in campo.

Conte sembra aver trovato il centravanti “alla Lukaku” perfetto per il suo gioco: Højlund lotta, fa reparto da solo, protegge il pallone e in area dimostra fiuto e senso del gol. Interessante anche la nuova variante tattica: il lancio lungo del portiere. Più volte, Milinkovic-Savic ha provato a ribaltare rapidamente il fronte d’attacco, sfruttando la sua precisione e la capacità di tiro lungo.

Il “caso” McTominay

Anche stavolta lo scozzese non è tra i migliori in campo. È evidente che stia attraversando un periodo di scarsa brillantezza: corre, combatte, ma senza incidere.

Conte fa bene a tenerlo in campo fino alla fine: McTominay non molla, continua a lottare fino all’ultimo minuto. Se da un lato ci aveva abituati troppo bene lo scorso anno, dall’altro è più che comprensibile un momento di flessione.

Probabilmente basterà un episodio positivo, magari proprio con la nazionale, per restituirgli fiducia e farlo tornare il giocatore che tutti abbiamo ammirato.

Resta risorsa imprescindibile per l’undici azzurro, la stagione è lunghissima ed è normale un momento di appannamento. Forse sul suo inizio titubante ha influito anche la preparazione estiva, la prima per lui che l’anno passato non aveva assaggiato i carichi di lavoro di Conte

Ora la sosta per le nazionali, poi si torna a giocare ogni tre giorni

Come sempre, tanti azzurri saranno impegnati in giro per il mondo. Non resta che sperare di vederli rientrare in piena efficienza.

Avrebbero bisogno di riposo soprattutto Anguissa e De Bruyne, ai quali però difficilmente Camerun e Belgio faranno sconti.

Detto di Lobotka e Politano, che dovrebbero restare a riposo e recuperare per la ripresa, anche Lucca resterà a casa, ignorato da Gattuso, così come Noa Lang, non convocato dal CT olandese.

Un peccato per entrambi, sono i due giocatori che avrebbero bisogno di minuti e fiducia.

Si ripartirà il 18 ottobre a Torino contro i granata, poi a stretto giro la Champions contro il PSV in Olanda e la sfida scudetto al Maradona contro l’Inter.

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