In vista di Napoli-Hellas Verona, match in programma domani 12 gennaio alle ore 20:45, Antonio Conte ha parlato come di consueto della sfida in conferenza stampa. Il mister ha toccato anche l’argomento cessione Kvara, fondamentale per il Napoli in queste settimane. Questa la conferenza per intero:
Kvara al Napoli non è un giocatore, è molto di più. Cosa sta cambiando ora con lui? Perderlo rappresenta un danno?
“Stiamo parlando di un calciatore importante, che quest’estate mi ha dato delle certezze. In ritiro ho preteso che alcuni calciatori venissero confermati e uno di questi era Kvicha. Già quest’estate aveva chiesto di essere ceduto, così come anche altri che ho convinto a rimanere lavorandoci. Kvara ora ha chiesto al club di essere ceduto, senza giri di parole. Mi è stato riferito questo, ho parlato con lui che mi ha confermato questa decisione. Personalmente provo una grande delusione, perché sono stato 6 mesi a cercare di farlo sentire al centro del progetto e ora siamo tornati all’inizio. Ho provato a convincere le parti a cercare una soluzione, ma è stato un fulmine a ciel sereno e ora devo fare un passo indietro, sarà lui con il suo entourage a doverne parlare con la società. Vedremo cosa accadrà in futuro, chiaramente perdiamo un calciatore importante”.
Spesso lei ha toccato l’argomento, quanto rischia di incidere il mercato di riparazione sul cammino e la squadra?
“Questo mese per noi allenatori è terribile, in tanti calciatori stanno con le valigie in mano e tenerli concentrati non è mai semplicissimo. Noi non ci dobbiamo fare distrarre, dobbiamo affrontare il mese e andare avanti. Ho molta fiducia nei confronti di questa rosa, Caprile e Folorunsho hanno chiesto di andare via e li saluto ringraziandoli per ciò che mi hanno dato finora. Non vedo l’ora che gennaio finisca, crea delle problematiche e ora dobbiamo essere bravi a restare concentrati. Domenica ci aspetta una partita tosta con una squadra fisica e difficile per i suoi ultimi risultati e non solo”.
Se dovesse andare in porto la cessione di Kvaratskhelia, ha già pensato a come sostituirlo?
“Sinceramente no, è una cosa troppo fresca e ora sono molto concentrato sul presente e sul Verona. Per noi la cosa più importate è la partita di domani. Kvara oggi è del Napoli, punto. Vedremo domani, dopodomani e in futuro, la situazione sarà monitorata”.
Politano è rientrato, Olivera ha ancora qualche problemino fisico. Come sta il gruppo? Ci sono novità?
“Per il Verona non saranno disponibili Kvara, Buongiorno ed Olivera, che ora sta facendo molto bene ma deve avere un po’ di precauzione per il polpaccio. Gli altri sono tutti disponibili ed arruolati”.
Cosa cambierebbe rispetto alle ambizioni e sul mercato la cessione di Kvara?
“Oggi rimanere fermo su delle posizioni potrebbe peggiorare le cose, a inizio anno era tabula rasa ed era tutto da scrivere ma oggi sono passati 6 mesi e qualcosa è stato scritto. Io devo concentrarmi molto sul discorso calcistico valorizzando la rosa a disposizione e non incatenando nessuno. Se Kvara dovesse rimanere trovando una quadra non deve pensare che sia stato io a volerlo incatenare, per questo devo fare un passo indietro. Io ho lasciato libero arbitrio e non mi sono opposto”.
Teme ripercussioni mentali sul gruppo e ciò potrebbe rappresentare per lei un lavoro più arduo?
“I ragazzi sanno che non concedo mai alibi, domani contro il Verona così come abbiamo fatto a Firenze andremo con rispetto ma senza paura, presentandoci agguerriti. Il percorso è iniziato e lo stiamo percorrendo, poi durante si può perdere qualcuno ma noi siamo lì. Io voglio che il Napoli non venga più visto come una squadra di passaggio, dobbiamo costruire qualcosa di ambizioso che renda orgogliosi i napoletani”.
McTominay, Lukaku, Anguissa e tra poco anche Billing. La forza del Napoli dipende anche da questo background inglese?
“Aldilà di tutto noi cerchiamo dei calciatori che possano venire a Napoli e dare un valore aggiunto. Questo non è facile, quando fai tanto il rischio di sbagliare è elevato e dobbiamo prenderci la responsabilità di prendere delle scelte. Dobbiamo riuscire a stare in alto, ciò permette anche di attrarre i calciatori”.