Ancor nel segnp di Fernando Llorente…

Vincere aiuta a vincere: una filosofia che non è mai stata errata soprattutto nel gioco del calcio dove le strisce positive sono frutto di una salute fisica e soprattutto mentale di un intero gruppo. Ancelotti ha dimostrato ancora una volta il suo lato camaleontico con un 4-4-2 teorico e un 4-3-3 sostanziale con Insigne in attacco con i due giganti Milik e Llorente, per la prima volta insieme e soprattutto per il polacco che a Lecce è tornato dopo un lungo periodo di stop.

Lo spagnolo è stato the man of the match con una doppietta rapace che sigla il suo momento super positivo dopo l’assist contro la Sampdoria e la rete finale contro il Liverpool in una settimana. L’efficace posizione nell’area piccola ha permesso al Napoli di poter variare il proprio modo di giocare, serviva una pedina di questo genere considerando che i problemi dello scorso anno risultavano essere proprio le mancanze di azzurri in quella zona di campo, consci di non avere torri come l’ex Tottenham. Anche i numeri parlano chiaro e con 13 reti all’attivo, i partenopei si posizionano al primo posto per gol segnati.

Se l’attacco va alla grande, ancora non perfetta risulta la difesa che ha accorciato le distanze con Mancosu su rigore concesso generosamente da Ospina con un intervento eccessivamente irruente che, però, è stata solo una macchia di una grande prestazione di riflesso con due parate spettacolari del colombiano. L’emblema di questa gara è stata la buonissima gestione del giro palla partenopeo, con 60 minuti soltanto di possesso azzurro con il Lecce attendista e poco partecipe, con poche zampate del reparto offensivo con Farias e Falco prettamente con l’obiettivo di ripartenza.

Serviva una prestazione del genere per ritrovare la giusta concentrazione dopo la magica notte Champions contro i campioni d’Europa. Bene, dunque, dal punto di vista tattico, con piccoli accorgimenti che renderanno ancora più grande questo Napoli.

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