Eppure tornano: perché mentre intorno c’è un universo da attraversare, muovendosi e ispezionando il calcio in ogni suo anfratto, la testa resta inchiodata sui volti dell’estate, su quei desideri inappagati, su quelle tentazioni che restano sospese nell’aria.
Il mercato tornerà, of course, e sarà necessario, magari indispensabile, farsi trovare pronti almeno con le idee: e però adesso, aspettando gennaio, sui taccuini rimangono disegnati quelle sagome e si notano scarabocchiati pochi appunti, perché l’organico è numericamente ricco. Certo, poi si potrà comunque arricchirlo: di talento, di fisicità, di energia fresca, di materiale umano compatibile con ciò ch’è disponibile; però – per il momento – il viaggio nel futuro sa di (piacevole) ritorno al passato.
BEATA GIOVENTU’. Il profilo resta invariato, la qualità va combinata con l’età e lo spagnolo Pedro Obiang (22) della Sampdoria ha comunque un suo appeal: il Napoli l’ha studiato per un periodo lunghissimo, non l’ha mai perso di vista, l’ha scrutato a lungo e ancora lo ritiene personaggio in cerca d’una propria, totale definizione, d’una esplosione che può essere favorita anche rapidamente.
L’ipotesi ha radici lontane mai rimosse e il centrocampista verrà monitorato, lui come gli altri, come Christoph Kramer (23) ad esempio, quello sì un rimpianto mai cancellato, quello è un livello elevato – campione del mondo in carica, scusate – accarezzato nella scorsa estate, con una tre giorni consumata a Castelvolturno a dialogare con il manager del mediano. Finì come si sa, con una stretta di mano ed un arrivederci: ma il caso-Gonalons invita a credere che non siano state abbandonate le speranze di potersi tra qualche tempo rivedersi, risentirsi, riaccomodarsi ad un tavolo per cercare di favorire le condizioni.
PARAMETRO ZERO. Ops, è questa una strada da percorrere, per dimostrare – a De Laurentiis – che non soltanto la Roma e la Juventus e il Milan e l’Inter e la Fiorentina siano in grado di giocar d’anticipo e di trovare, sul mercato, calciatori a costo zero (ma con ingaggi un pochino elevati) che possano servire alla causa.
L’ultimo mercato ha aperto crepe intorno alla seggiola del direttore sportivo e al suo scouting e l’immobilismo ha scavato un solco mai concretamente ricomposto: gennaio, ma in prospettiva anche giugno, concede la possibilità ad un settore depotenziato da se stesso di riconquistare il credito perduto. Il parametro zero maggiormente avvicinato al Napoli è stato André Ayew (24), ghanese dell’Olympique Marsiglia, uno che ha il fiuto del gol e anche le caratteristiche per accomodarsi in questo Napoli che vuole avere sempre maggior respiro internazionale: per riuscirci, servono uomini che conoscano il Mondo (calcisticamente) e non incidano in maniera «destabilizzante» sul bilancio. Ma un direttore sportivo (e il suo staff) anche a questo dovrebbe servire.
SCATTI. Il problema a sinistra esiste, già da ora: perché a gennaio Ghoulam saluterà per un mese e forse più, avendo la Coppa d’Africa da giocare; ma in quel ruolo c’è Zuniga e volendo Benitez ci ha adattato anche Britos. E allora, nell’attesa, si può sempre andare a scovare scattisti per altre zone del campo: una volta, mica molti mesi fa, venne fuori il nome di Carlos Vela (25) un enfant prodige con l’Arsenal che poi s’è inaridito e ha scoperto il piacere del gol con la Real Sociedad. Però ha l’identikit anche tattico, meglio tenerlo nel data base…
Castelvolturno resta teoricamente aperto a ciò che il mercato di gennaio proporrà però ovviamente restano le priorità: il centrocampo e la difesa, pure in prospettiva, sapendo che a giugno duemilaquindici si libereranno Maggio e Britos, e dunque altre due caselle andranno ulteriormente riempite.
Fonte: Corriere dello Sport