Sarri in conferenza: “Contento per Insigne. Scudetto? Non programmabile, se non cambiano le cose resterà un sogno. Sulla mia permanenza…”

Un caloroso benvenuto a tutti i lettori di MondoNapoli.it alla diretta testuale della conferenza stampa di Maurizio Sarri alla vigilia del match contro il Sassuolo.

Da cosa può dipendere la sua permanenza oltre l’anno prossimo?
“Non ne ho idea. Magari litigo con ADL e ci prendiamo a testate (ride, ndr). Io ho detto solo che lo Scudetto non è programmabile. E’ un sogno, non programmazione”.

Favorevole alla VAR?
“Dipende chi guarda e cosa guarda… Su tutti i campi servirebbero le stesse telecamere posizionate allo stesso modo”

Tante società pensano a te, ti fa piacere?
“Vengo dalla C, non mi fa né caldo né freddo”

Il giocatore che si è esaltato di più?
Jorginho! Tocca 145 palloni, ho visto elogi dalla Gazzetta dello Sport per chi ne tocca 95. E’ un giocatore sottovalutato in Italia”.

Su Di Francesco:
Il Sassuolo è organizzato, senza infortuni poteva fare una gran stagione. E’ una squadra forte nelle singole partite e ha movimenti offensivi importanti”.

Come sfruttare i calci d’angolo.
“Possiamo migliorare, ma per caratteristiche non possiamo fare tantissimo. Cerchiamo di far muovere il pallone e abbiamo anche fatto dei gol, la statistica dovrebbe tener conto degli angoli non battuti direttamente al centro”.

Sullo scudetto? Tu e ADL non la pensate in modo uguale?
“Io penso che il quarto fatturato non può puntare allo scudetto, poi può succedere, ma vincono sempre le squadre con più fatturato, è difficile il contrario. In Inghilterra è più facile perché i fatturati di tutte le squadre sono alti. Deve essere un sogno, non un qualcosa di programmato. Progetto a lunga scadenza? Io ho un contratto in scadenza se consideriamo la clausola rescissoria che entra in vigore”.

8 punti persi con quattro delle ultime sei della classifica. Come si può migliorare?
“Nel nostro campionato fatichi su certi campi. Solo una squadra ha così tanti punti, il resto delle squadre sono in linea con gli altri campionati. Certi errori sono difficili da prevedere e da allenare. Deve scattare nella testa di spingersi oltre per aumentare l’applicazione”. 

Mertens la tua grande intuizione?
“Sì, ma è come parlare di sostituzioni azzeccate; se un giocatore è forte… Dries sentiva di poter fare quel ruolo già dalla preparazione quando ha giocato lì”.

Secondo ADL con Milik saranno 5 i giocatori in doppia cifra…
“Le mie idee di calcio senza i giocatori forti non possono valere. Fare gol è importante, ma subirne di meno fa la differenza. Ci sono margini di miglioramento perché nel girone di ritorno siamo secondi per tiri subiti”.

In cosa si può ancora crescere?
“Sicuramente sulla mentalità e sulla personalità nel gestire le partite, manca ancora un po’ di sicurezza. Siamo cresciuti molto come anima e cuore, ora si lotta sempre per raggiungere l’obiettivo, ma attenzione a dare queste cose per scontate, bisogna sempre monitorare la situazione”.

Formazione?
“Ho solo un paio di dubbi, per il resto ci siamo”.

Secondo posto?
“Bisogna dare il massimo, non c’è margine di errore e lo sappiamo. Ora non conta più il calendario, bisogna ragionare partita per partita”.

Quando il prossimo Scudetto?
“Non credo che attualmente possiamo programmarlo, noi dovremo cercare l’evento e capire se nel calcio c’è ancora spazio per i sogni. Io credo di sì, esistono ancora poesia, cuore e l’anima della gente. Oggi è più difficile, ma sono fiducioso”.

Un ciclo che quindi continua…
“Si, sono felice di questo, ma ci sarebbero anche altri ragionamenti da fare”.

Su Hamsik:
“Marek non voleva fermarsi, ma era giusto non rischiare. Ieri s’è allenato, vedremo come andrà oggi”.

Insidie della gara di domani?
“Il Sassuolo è una squadra e una società molto forte, che quest’anno ha pagato la prima esperienza europea oltre ad un numero incredibile di infortuni. Nella gara singola è pericolosissima”.

Rinnovo di Insigne:
“Sono molto contento perché ora può nascere una bella storia ed essere definitivamente la bandiera della sua città. C’è una sorta di romanticismo, ma domani c’è una partita e bisogna parlare di altro”.

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