Perché questo Napoli fa bene al Calcio

Ci sarebbero tantissimi motivi per elencare le qualità del Napoli nel panorama calcistico. Analizziamo alcuni punti in cui, senza nulla togliere alle altre, si denota l’importanza di questo club “tradizionalista” in un ambiente ormai in fase evolutiva.

Il Napoli fa bene al calcio perché si autofinanzia e non ha debiti. De Laurentiis è riuscito nell’impresa di far crescere il tesoretto azzurro senza dover chiedere aiuto alle banche. Da quasi due lustri puntualmente in Europa (l’unica squadra italiana) con i conti in ordine.

Fa bene al calcio perché sa giocarlo, la spettacolarità non è una mera caratteristica, ma un punto di forza e un marchio di fabbrica di Sarri che, con meritocrazia e pazienza, ha conquistato la stima e il rispetto dei big del pallone.
Questo Napoli fa bene al calcio perché crede nella forza del collettivo, di un gruppo che non si è mai disunito nemmeno nelle difficoltà, ma che, anzi, ha cucito un legame profondo il quale si denota dentro e fuori il campo da anni. I rinnovi dei fedelissimi sono solo la ciliegina sulla torta di una squadra che, innanzitutto, va avanti grazie a dei valori imprescindibili.

Questo Napoli fa bene perché ha una bandiera come Hamsik e un futuro signor capitano come Insigne, due simboli sui generis, ormai, in un sistema basato sulla mercificazione del calciatore a cui neanche i club più prestigiosi del mondo (si pensi al Barcellona con Neymar) sono sfuggiti.

Questo Napoli fa bene al calcio (italiano) perché dà prestigio ad un campionato che sembrava avulso da emozioni negli ultimi anni. Senza le milanesi, è stato l’unico club a dare punti ranking allo stivale insieme alla Roma.
Questo Napoli fa bene al calcio perché sa imporsi nonostante in rosa non ci siano undici campioni, perché ha saputo adattarsi a ciò che aveva con lungimiranza e intelligenza. Mertens da falso nueve a vera prima punta. Insomma, fare tesoro di ciò che si ha esaltando le qualità (nascoste) di chi aveva già in rosa.

Questo Napoli fa bene al calcio perché si è reso protagonista di numeri impressionanti: 115 reti complessive segnate nella scorsa stagione (primi in Italia), secondo capocannoniere con Mertens, terza difesa (una rete subìta in più rispetto la Roma), maggior possesso palla e percentuali di passaggi riusciti, quattro giocatori in doppia cifra, prima nel girone di ritorno per punti fatti.
Dati che fanno riflettere e ben sperare per il futuro (tutto è migliorabile).

Ecco solo alcuni dei pregi di questo club, il quale si è distaccato da un calcio sempre più attaccato alla bramosia di ricchezza strapagata e di investimenti dal sapore orientale. Il “made in Italy” resiste, teniamocelo stretto.

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