NUMERIAMOCI SU – REAL MADRID-NAPOLI: ha vinto il più forte

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

 

Le fasi della partita – La partita si è divisa in tre parti: l’inizio fino al gol di Insigne, l’assalto Real fino alla risistemazione del risultato, una fase di gestione finale. Nell’ultima fase il Napoli è riuscito a costruire qualcosa di più. Il numero delle conclusioni riferite al tempo, altro concetto fondamentale dopo quello di spazio, evidenzia: degli 8 tentativi del Napoli, 5 sono arrivati dopo che Casemiro ha realizzato il terzo gol. Nello stesso periodo di gioco, il Real ha lo stesso numero di tiri del Napoli. Il tutto certifica che Zidane è stato bravissimo a preparare bene la partita, e i suoi giocatori sono stati altrettanto bravi a mettere in atto il suo piano di gioco, anche a risultato momentaneamente negativo. È la forza delle squadre più forti, che hanno grande qualità e sono pure organizzate.

La partita – La squadra di Zidane ha recuperato più del doppio dei palloni del Napoli senza utilizzare il contatto fisico. Tradotto in numeri, quindi, 20 possessi avversari interrotti leggendo in anticipo ed anticipando fattivamente la linea di passaggio dei ragazzi di Sarri. Tale statistica evidenzia l’attenzione e l’organizzazione tattica del Real Madrid. Ecco il campetto posizionale che rappresenta questa statistica:

 

Napoli

A sinistra, i palloni intercettati dal Real Madrid. A destra, quelli del Napoli

 

Il grafico proposto evidenzia il modo in cui il Real Madrid sia stato aggressivo, corto, lucido. Gli spagnoli hanno recuperato 8 palloni nella metà campo avversaria (contro 2), il gioco del Napoli. Tutto questo testimonia la forza e mentalità ed esperienza dell’avversario ma anche la perfetta lettura preventiva della partita sviluppata da Zidane. Il tecnico francese ha scelto, in soldoni, di venire a prendersi il possesso fino all’interno della metà campo avversaria.

Le difficoltà del Napoli e la bravura del Real Madrid – Ora vi proponiamo il campetto posizionale con tutti i passaggi lunghi della squadra di Zidane:

 

 

Gli spagnoli hanno proposto in modo netto quanto evidente molti cambi di gioco, ribaltamenti da una parte all’altra del campo. Viste le caratteristiche tecniche del Napoli questo modo di proporre calcio mette in difficoltà gli azzurri, i quali faticano a rispondere in maniera efficace. Difatti il principio di gioco difensivo del Napoli soffre gli spostamenti di fronte, cioè il riempimento degli spazi in pressione alta per recuperare il pallone nel minor tempo possibile. Zidane ha preparato il Real Madrid in modo da sfruttare questa problematica tattica del Napoli, stretta  conseguenza inevitabile di tutto ciò che il Napoli fa di buono, di tutto ciò che rende godibile e performante il collettivo di Sarri. Il gol del pareggio di Benzema nasce proprio da un cambio di gioco. Il Real Madrid ha sfruttato moltissimo le fasce laterali (il 76% del gioco merengue è nato sulle corsie), ha crossato in area per 19 volte e ha concentrato sulla destra 7 dei 10 duelli one-to-one vinti durante la sua partita. La zona del campo in cui Zidane ha vinto la partita è proprio sulle corsie, dando risalto ai due esterni.

La corretta lettura dei numeri – Il Napoli ha sofferto per lunghi tratti il gioco avversario di certo non a causa della quantità o della qualità dei passaggi. A fine partita, infatti, ha pareggiato in termini di percentuali di possesso (esattamente 50% a 50%), e si ritrova addirittura con un maggior numero di appoggi tentati (592 a 574) e una differenza minima nella cifra di palloni giocati (772 a 741). La stessa pass accuracy non è molto differente: 88% a 84% in favore del Real. Il dato che certifica la distanza tra le due squadre prende vita e forma infatti nella zona di campo in cui sono stati sbagliati i passaggi. Sotto, abbiamo evidenziato la mappa posizionale di tutti gli errori di passaggio delle due squadre. Il Napoli ne ha sbagliati di più  nella zona centrale del campo, a ridosso della propria trequarti e poi nella metà campo avversaria. Il dato certifica in modo chiaro il merito dell’intensità del Real.

 

Real

A sinistra, il Real Madrid; a destra il Napoli

 

L’analisi cruda – Il Napoli è stato battuto da calciatori più talentuosi e più fisici, che hanno fatto una scelta rischiosa quanto coraggiosa in virtù di un certo e chiaro quid in più: scendere nello stesso campo di battaglia descritto dagli azzurri. Gli azzurri possono rimproverarsi solo i troppi errori in appoggio. Il risultato, alla luce delle statistiche (20 tiri a 8, 6 tiria 2 nello specchio, 17 occasioni create a 7), è più che giustificato. Queste statistiche premiano la squadra che ha saputo leggere meglio i momenti di gioco , sfruttare le qualità proprie e le problematiche dell’avversario, che ha saputo pure giocare la partita su queste problematiche. Un atteggiamento di umiltà che definisce la grandezza del Real Madrid ma anche la dimensione riconosciuta del Napoli: costringere il Real Madrid a dover dar vita ad una rimonta, ma soprattutto un intero piano partita, sui punti deboli altrui. I punti deboli del Real Madrid sono stati scoperti dal Napoli e anche sfruttati, per quanto possibile. Il gol di Insigne e il tiro appena fuori di Mertens e il gol annullato a Callejon ne sono la dimostrazione evidente. Ciò che forse occorrerebbe sarebbe avere minimo di realismo in più, partendo dai tifosi per arrivare a chiunque si senta o sia parte del Napoli.

 

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fonte foto: www.whoscored.com

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