NUMERIAMOCI SU – NAPOLI-PESCARA: cinismo e concretezza

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

 

Nel primo tempo, il Pescara ha difeso la sua area nel modo giusto  ha perfino saputo irretire il Napoli con un palleggio intelligente, utilizzato per risalire il campo, difatti delle 23 conclusioni azzurre verso la porta di Bizzarri, solo 6 sono arrivate durante la prima frazione di gioco. Di queste 6, 3 sono da fuori area. Il pressing è organizzato per bloccare fin da subito il gioco ragionato del Napoli, il contenimento nella propria metà campo mira a un’occupazione totale degli spazi, in modo da limitare le possibilità di imbucate e tagli negli spazi. Il Pescara fa benissimo questo doppio lavoro, per il quale sacrifica gran parte delle energie in serbatoio. La conseguenza di un primo tempo così è facilmente immaginabile, ed è riassunta nella mappa di cui sotto.

 

napoli

 

Nell’immagine, sono raccolti tutti i palloni giocati dalle due squadre nei primi 45′ (per la cronaca: 484 per il Napoli, 240 per il Pescara). La squadra di Sarri (in arancione) attacca da sinistra a destra, quella di Oddo (in azzurro) è al contrario. I tocchi di palla nelle due aree si possono contare sulle dita di due mani.

Il Napoli, dal canto suo, ha giocato un primo tempo sotto ritmo sicuramente per merito dell’atteggiamento del Pescara. Nel secondo tempo la squadra si scioglierà, ma nei primi 45′ appare poco fantasiosa e troppo scolastica nella metà campo avversaria. I 4 key passes, tutti di calciatori diversi (Zielinski, Hamsik, Insigne e Mertens) sono gli unici passaggi riusciti verso l’area di rigore. Degli 8 cross tentati (una cifra bassissima per il Napoli), solo 2 sono andati a buon fine. Da sottolineare, sempre nella prima frazione di gioco, il ritorno di Jorginho ai suoi standard numerici. L’italobrasiliano commette qualche errore di leziosità, ma gioca 90 palloni con una precisione del 90%. A fine partita, i numeri saranno straordinari: 153 palloni giocati, accuratezza del 91%. Più l’assist per il primo gol, più un altro key pass, più 4 eventi difensivi. Il Pescara ha una buonissima reazione al primo gol, ma ha la colpa di incassare subito il secondo. Che è una splendida giocata in combinata: il perfetto pallone di Zielinski, però, è solo il condimento di una giocata meravigliosa di Hamsik. Lo slovacco, completamente fuori dai radar della difesa pescarese, legge e indovina un inserimento da vedere e rivedere. A quel punto, la squadra di Oddo si sfalda. Il Napoli conclude 17 volte verso la porta, ma soprattutto crea 14 occasioni in open play, ovvero in azione manovrata. Il dispendio di energie del primo tempo si accoppia al crollo mentale in seguito all’uno-due azzurro, e l’unico momento positivo in attacco nasce da un errore non forzato di Strinic, che serve a Gilardino il pallone del 2-1. L’attaccante torinese spedisce fuori: rigore a parte, c’è solo un altro tiro in porta del Pescara in tutta la ripresa. In realtà, anche nel primo tempo è andata così. L’unica conclusione vera e propria del primo tempo è la punizione di Caprari. Finita alta, e pure di molto.

 

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

fonte foto: www.whoscored.com

Articolo precedenteUFFICIALE – Le decisioni del Giudice sportivo: Napoli multato, graziato invece Allegri
Articolo successivoGabbiadini, la sorella: “Manolo è tranquillo, onora la maglia. Futuro? L’importante è giocare!”