NUMERIAMOCI SU – MILAN-NAPOLI: azzurri diversi e vincenti!

 

Ritorna l’appuntamento con la rubrica di MondoNapoli denominata “Numeriamoci su” nella quale, il giorno dopo ogni partita del Napoli, andremo rivivere il match degli azzurri valutandolo dal punto di vista tattico e statistico. Un analisi utile per comprendere ed approfondire le scelte di Sarri e dell’avversario di turno.

 

Milan-Napoli è stata partita descrivibile con un solo termine, per ciò che riguarda il Napoli: anomala. Le statistiche, difatti, sorridono al Milan soprattutto quella del possesso palla, che più di ogni altra descrive e racconta il Napoli. Ciò però non significa che il Napoli abbia giocato “in contropiede”. Il Napoli nonostante abbia lasciato il possesso di palla al Milan si è autodeterminato. Unica differenza è stata l’idea di sfruttare l’approccio spavaldo del Milan di Montella e quasi invitarlo a giocare a modo suo per poi sfruttare le transizioni secondo un cliché più verticale.

Nel dettaglio tattico – Il Milan non ha in organico gli stessi fini palleggiatori di Sarri, dato aggravato inoltre dalle assenze di due calciatori molto tecnici come Romagnoli e Locatelli. Il giocatore che rossonero che ha toccato più palloni è stato Paletta (101). Sosa, nominalmente regista, ne ha giocati 70. Quando la costruzione del gioco è così scarsa in qualità assoluta degli interpreti, è necessario offrire maggiori soluzioni ai portatori di palla. Quindi, è necessario salire con molti uomini all’interno della metà campo avversaria. Sarri ha in qualche modo scelto questo destino ed ha trovato il (primo) gol proprio così. I primi venticinque-trenta minuti, giocati secondo questa intersezione di pregi, difetti, letture, sono stati una vera e propria lezione di calcio. Di calcio più pratico che spettacolare ma tremendamente vincente. Il Napoli ha tirato quattro volte verso la porta di Donnarumma (i due gol, il tiro ciccato di Mertens e una conclusione respinta di Callejon), ha messo insieme lo stesso numero di key passes (curiosamente, proprio in occasione di quelle azioni) e ha crossato dalle fasce in una sola occasione. A fine partita, saranno solamente 4 i traversoni degli azzurri. L’assenza di Ghoulam e di un centravanti bravo di testa (contro la coppia Gomez-Paletta), insieme alla coppia di ali rossonere Suso-Bonaventura, ha fatto sì che il Napoli concentrasse la costruzione della manovra nella zona centrale di campo e quindi un accorcio facile sulle fasce, a palla persa, per chiudere la fonte di gioco principale del Milan. Autentica novità per il gioco di costruzione e manovra del Napoli. Situazione dicersa dal solito che però ha funzionato benissimo nella prima mezz’ora di gioco: zero conclusioni verso la porta, un solo tentativo ribattuto e quindi una sola occasione creata. Da Kucka verso Sosa, con Bonaventura e Suso letteralmente annullati. Sotto, la mappatura degli eventi di gioco del Napoli per terzi orizzontali di campo (primi 30′ di gioco).

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La partita cambia – Il momento che svolta completamente la partita è quello del gol di Kucka su grave errore della difesa del Napoli. Da quel punto in poi, il Milan cambia registro. Non tanto dal punto di vista del gioco, perché le occasioni pulite” in open play saranno appena 4 fino al 90esimo. Più che altro, la squadra di Montella alza l’intensità offensiva. Le conclusioni tentate, infatti, diventano 11. Il Napoli ha la pecca di non riuscire ad offrire ripartenze adeguate (se non in casi isolati), anche perché la precisione nei passaggi scende fino a un misero 76%. Il Napoli però, numeri alla mano, non è che conceda tutta questa grande quantità di chance al Milan. Analizzando infatti gli 11 tiri tentati dai rossoneri per accorgerci che 6 di questi arrivano da fuori area. Che, tra questi 6, 2 sono stati bloccati. Che, sempre sugli 11 che abbiamo considerato in partenza, 4 sono arrivati negli ultimi dieci minuti recupero compreso. Nessuna di queste, al di là dell’innocuo colpo di testa di Donnarumma, è finita nello specchio della porta. Parlare di sofferenza sarebbe quindi sbagliato, il Napoli ha accusato semplicemente un minore predominio territoriale rispetto ai suoi standard. Questa differenza è leggibile nei dati del baricentro medio (48 m contro i 53 del Milan) e del possesso palla totale (57% a 43%). Il Napoli, in qualche modo, ha modificato qualche aspetto di se stesso per arrivare alla vittoria non permettendo al Milan di esprimersi al meglio. Basti pensare che Suso, 6 assist e 30 key passes in campionato, è uscito dal campo con 0 occasioni create. Meglio di lui ha fatto Bonaventura, con 3 occasioni create, 7 cross tentati e 8 take on vinti.

Le prestazioni dei singoli – Raul Albiol è il migliore in campo, al di là degli interventi difensivi (4 in tutto), in quanto fondamentale nella costruzione del gioco: 61 palloni toccati (record per la squadra di Sarri), 7 lanci lunghi effettuati con successo e l’88,5% di pass accuracy. Solo Hamsik ha fatto meglio, superando il 92%. Tra le note dolci della serata, i 4 dribbling riusciti di un insospettabile Allan e i 5 eventi difensivi di Lorenzo Insigne, decisivo in attacco e preziosissimo in fase difensiva. Per il 24 azzurro, gol a parte, una delle migliori prestazioni di sempre in maglia azzurra.

 

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fonte foto: www.whoscored.com

 

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