Napoli-Besiktas, parola-chiave: CRISI

Pesante, pesantissima la batosta presa ieri dal Napoli in casa contro i turchi del Besiktas. Nonostante ci sia stata una buona risposta dal punto di vista del gioco, ieri gli azzurri per colpa di errori grossolani hanno visto ancora una volta prevalere gli avversari. In questo momento gli uomini di Sarri sembrano essere in preda ad un blocco psicologico che impedisce fluidità di gioco nei momenti decisivi della partita e favorisce errori come quelli che stiamo vedendo. Proprio siccome sembra che stiamo vivendo il primo momento realmente difficile da quando il maestro di Figline siede sulla panchina partenopea, abbiamo decisio di identificare come parola-chiave del post-match di ieri la parola CRISI:

 

C come critiche: quelle che fioccano attraversi i fischi dagli spalti del San Paolo, quello che fino a poco tempo fa era il fortino di Sarri e che prima della dèbacle contro la Roma era rimasto imbattuto dal 31 maggio del 2015. Ora invece i tifosi vedono i propri beniamini soccombere due volte consecutive in due gare importanti e decisive per la stagione. Così non ci siamo.

R come Reina: Pepe non vogliamo assolutamente dire che è colpa tua ma ogni volta che la squadra avversaria può segnare non c’è una tua opposizione o addirittura la favorisci. Abbiamo bisogno di un numero uno che sappia giocare con i piedi ma che sappia anche salvarci nei rari momenti in cui andiamo in difficoltà, o meglio abbiamo bisogno del numero 25 di un anno fa.

I come Insigne: Lorenzinho dopo la richiesta del rinnovo non ne vuole proprio più sapere di fare un bel bagno di umiltà. Contro i turchi si è preso anche la responsabilità dagli undici metri ed ha fallito miseramente. Le lacrime di ieri forse ti serviranno a tornare il vecchio giocatore che senza proclami e restando con i piedi per terra ha fatto innamorare tifosi e mister, a tal punto che venivi preferito rispetto ad uno come Mertens che, nel frattempo, in questo momento resta un esempio per tutti ed è l’unico a salvarsi davvero.

S come Sarri: da parte nostra c’è soprattutto curiosità di vedere come si risolverà questa crisi che si è generata a causa di varie ragioni psicologiche, che hanno favorito errori come quello di Koulibaly contro la Roma e di Jorginho ieri e che non hanno fatto scendere in campo i giocatori a Bergamo, e tattiche, che sono nate dopo l’infortunio di Milik e che hanno visto un Gabbiadini un’alternativa non esattamente ideale ma a questa problema sembra si sia già trovata una soluzione con il falso nueve. Ieri, infatti, Mertens è stato devastante ed il fatto che anche Gabbiadini sia entrato bene a gara in corso segnando un gol e mezzo ( era regolare quello a lui annullato) dimostra anche che Manolo può giocare lì con un approccio da parte sua diversa. Tutto ciò deve far riflettere e far capire che si sta lavorando per superare il momento negativo e soprattutto che le soluzioni presto potrebbero arrivare. A noi non resta che avere un minimo di pazienza e dare fiducia ad un allenatore che la merita pienamente dopo l’anno scorso e siamo certi che, scrollata un po’ di pressione di dosso e risolti alcuni problemi mentali, possiamo tornare ad ottenere risultati importanti. Non dimentichiamoci che un anno fa la Juventus, che poi ha vinto il campionato, di questi tempi era messa peggio. Poi senza innesti la squadra da sola ha cambiato marcia ed ha conquistato lo Scudetto. La squadra c’è, aspettiamo di reagire anche noi con la stessa forza se non maggiore.

I come irriconoscibili: i vari Koulibaly, Ghoulam, Jorginho, Allan oltre i già citati Insigne e Reina. Alla fine sono i giocatori a scendere in campo ma come ha detto Cristian Maggio ieri: il vero Napoli non è questo ma quello delle prime giornate e noi non aspettiamo che torni quella squadra lì, anzi ci aspettiamo un gruppo più forte che di questo momento critico ne ha fatto tesoro, pronti a toglierci soddisfazioni che in questo momento sembrano impossibili da ottenere.

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