Mertens, un folletto belga con l’animo napoletano

Parla poco, pochissimo. Non ama dare spettacolo di sé fuori dal campo ma nel rettangolo verde esprime sempre al meglio il suo talento: un esplosione di grinta, tecnica e qualità.

Fa la differenza ovunque, non solo nel Napoli, anche nel suo Belgio. Dries Mertens, un nome che già dovrebbe dire tutto ma di lui, giornalisti ed appassionati potrebbero scrivere un libro già adesso. Un esempio per grandi e piccini.

Tra i tifosi azzurri è forse quello più amato perché rispecchia l’animo dei napoletani, quello forte, mai arrendevole ma allo stesso tempo umile e pronto a dare una mano ai compagni in qualsiasi situazione. Rafa lo considera un top anche se spesso lo lascia in panchina per dar spazio allo “scugnizzo” Lorenzo Insigne. Si dice che giochi meglio a partita iniziata, lui non se ne cruccia, perché rispetta le opinioni altrui e segue gli insegnamenti di Benitez, il suo maetro.

Ama Napoli, non si sarebbe mai aspettato di trovare una città così bella, e insieme alla sua fidanzata non si nascondono dal calore dei tifosi, avendo entrambi voglia di conoscere la storia di questo posto. La pressione non gli fa paura, lo aiuta a diventare quel campione che per molti già è. E per essere tale, di certo si deve nascere e citando Totò “lui lo nacque!”. La sua è una vita tranquilla, ha molti amici, viaggia quando può e ne organizza tanti affinché parenti e persone care possano assaporare l’aria napoletana.

Sta imparando l’italiano per poter diventare partenopeo al 100%, sperando che il club lo blindi ancora per tanti anni. Ha fatto benissimo l’anno scorso, stupendo anche chi non pensava che l’ex PSV potesse avere un impatto così positivo in un campionato completamente diverso da quello olandese. Non si è fatto cogliere impreparato, pronto ormai per un palcoscenico più grande. Una stagione da incorniciare sotto ogni punto di vista: a maggio il suo primo trofeo con la vittoria della Coppa Italia e a giugno subito a Rio per giocare il Mondiale, il quale lo ha consacrato in toto, rendendosi protagonista della cavalcata quasi in finale dei Devils e non mancando all’appuntamento con il goal. Ieri contro l’Andorra per la qualificazione agli Europei ha fatto il bis.

In questa stagione non ha ancora siglato la sua prima rete, mentre in Europa League ha regalato due prodezze ai suoi tifosi con goal di alta classe, l’ultimo quasi a ricordare Ronaldo, il fenomeno. Chissà se domenica prossima farà gioire i suoi tifosi in quel di Milano per la sua prima rete in campionato, proprio contro Mazzarri, che lo bocciò dopo l’addio di Lavezzi. Indubbiamente se ne starà mangiando le mani ma il destino, comunque, ha voluto che la bella storia tra Dries e il Napoli si realizzasse lo stesso.

 

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