Contro le “piccole”, caro Napoli, non riesci a diventare grande!

Come all’andata, così al ritorno il Napoli ha buttato via contro il Sassuolo altri due preziosissimi punti per la lotta al secondo posto. Poteva essere oggi, addirittura, la giornata per il sorpasso alla Roma se il Mapei fosse stato espugnato. Niente da fare. Gli azzurri sono stati rimandati per l’ennesima volta in questa stagione, condizionata dai troppi pareggi con squadre di media-bassa classifica, da sempre zavorra del club partenopeo.
Gli undici vestiti nuovamente in maglia e pantaloncini bianchi hanno dettato – come sempre – il loro gioco in trasferta, con oltre 7000 tifosi a seguito ma la spinta dei napoletani non è stata molto efficace.

Peggiore in campo indubbiamente il capitano Hamsik, che questa settimana si è allenato solo una volta col gruppo per un piccolo fastidio, ma Sarri – ugualmente – non è riuscito proprio a rinunciare allo slovacco.
Partita dominata dagli ospiti, i quali solo nel primo tempo hanno battuto 7 angoli a zero. Segno che Reina è stato spettatore non pagante nella prima frazione. Il gol di Mertens in ripresa, però, non ha chiuso per niente la gara che è stata riaperta e poi ribaltata dagli emiliani con due gol rocamboleschi. Hamsik ha, peraltro, servito un bell’assist a Berardi. Un gesto poco lucido e non sicuramente da lui. Una difesa che dopo la Juventus subìsce meno tiri in porta, ma è la prima che ha una media spaventosa per le reti prese: ogni tiro avversario, un gol detto in parole spicciole. Grave.

La nota positiva è stata indubbiamente il ritorno al gol dopo mesi di Arek Milik, con una grande mezza sforbiciata ai danni di Consigli. Finalmente l’ottavo gol con questa maglia è arrivato, utile almeno per non tornare a casa a mani vuote.
C’è tanto da lavorare, Sarri lo sa. Avrebbe potuto anch’egli gestire meglio i cambi arrivati dopo il trentesimo. Troppo tardi.
Dopo i dolci festeggiamenti per il rinnovo di Insigne, il lunch match domenicale si è rivelato abbastanza amaro. Tanti rimorsi e pecche che hanno macchiato il bel percorso degli azzurri.

La Roma potrebbe allontanarsi ulteriormente, il secondo posto si fa sempre più lontano, così come la maturità di una squadra che non completa mai l’opera e, dunque, con fondamenta ancora da solidificare.

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