“Panem et circenses” per l’ipoteca Champions

    La vittoria di Roma spalanca al Napoli le porte della Champions a sette giornate dalla fine del campionato. Terzo posto in cascina con la Lazio ricacciata indietro a suo di gol e il distacco da Atalanta, Milan e Inter ben saldo. Il tutto con quell’arma letale chiamata “gioco” che a molti pare essere un sacrilegio.

    Più il traguardo si avvicina più qualche rimpianto aumenta vedendo come il Napoli, in scioltezza, abbia liquidato ieri sera una della compagini più in forma di questa fase della stagione. Una Lazio che è approdata alla finale di Coppa Italia eliminando la Roma nel derby e che veniva da 5 vittorie e un pari nella ultime sei di campionato. Ma il Napoli rende più semplici anche le cose che sulla carta sembrano difficili. La doppia sfida con la Juventus ha dato maggiore consapevolezza a tutto il gruppo e la personalità con cui Hamsik e compagni hanno avuto la meglio sulla Lazio all’Olimpico, ne è stata la chiara dimostrazione. Gli azzurri hanno vinto con ciò che gli riesce meglio, ovvero il bel gioco.

    “Panem et circenses” si diceva nell’antica Roma e proprio nella terra degli antichi imperatori e a due passi dal Colosseo, Sarri, guidato dai suoi fedeli gladiatori Hamsik e Insigne, conquista i favori del popolo ipotecando il passaggio in Champions. Mancheranno a fine anno i titoli e l’unico “panem” saranno le vittorie e le prestazioni di alto livello di questa squadra che si appresta a stracciare, per l’ennesimo anno, i record di quello precedente. Sei vittorie su sei nelle trasferte del girone di ritorno, che sommate a quelle dell’andata, appena quattro, fanno 10 come negli anni di Benitez e Mazzarri, con ancora 4 trasferte da giocare per provare a battere questo record.

    I punti sono gli stessi dello scorso anno a questo punto della stagione e questo fa presagire che gli azzurri, nonostante partenze eccellenti e infortuni gravi, siano comunque riusciti a far leva sulle qualità del gioco per sopperire alle mancanze. Rispetto allo scorso anno è calato il rendimento interno, con i 67 punti attuali divisi equamente tra casa e trasferta, 34 contro 33. Il record di punti è comunque alla portata, così come il secondo posto, anche se la Roma avrà un calendario ostico solo nel finale di stagione. E’ questo ad oggi il “panem” degli azzurri che, senza “circences”, non lo avrebbero mai raggiunto e non riuscirebbero neanche ad aspirare a qualcosa in più per il prossimo anno quando, non solo il gruppo avrà un anno in più e un bagaglio di esperienza Champions notevole, ma potrebbe avvalersi di qualche pedina aggiuntiva soprattutto nel pacchetto arretrato.

    Le parole di Allegri in settimana, più a difesa di se stesso contro la stampa che atte a sbeffeggiare Sarri a nostro avviso, hanno limitato il circo ai pagliacci, quando, invece, la parte migliore del circo sono gli acrobati, quelli che fanno cose che lasciano a bocca aperta per lo stupore e non per una risata. Perché di clownesco il Napoli ha ben poco, tranne quando commette “orrori” difensivi, e ha invece più qualità circensi nei suoi acrobati che, gara dopo gara, lasciano a bocca aperta tifosi e avversari.

    Sarri lo ha detto chiaro ieri: “Questa squadra può dare il meglio e aspirare a vincere solo se gioca bene. Se gioca male perde”. Ed inoltre lo stesso tecnico azzurro ha ammesso, con il suo solito linguaggio colorito, che si “annoierebbe” a giocar male. Come dargli torto? Finora il Napoli, quando ha giocato male, non ha mai vinto e questo deve far riflettere. Di certo la giovane età del gruppo può essere una della cause così come la mancanza di fisicità, ammessa dallo stesso Sarri, e su cui tante volte abbiamo messo l’accento e sulla quale, speriamo, nel prossimo mercato, la società prenda degli accorgimenti.

    Il circo azzurro adesso non si ferma e nelle prossime sette giornate punta, come ribadito, a strappare il massimo per conquistare non solo il record dei punti, ma anche un possibile secondo posto che eviterebbe l’ennesima estate calda di un preliminare che può nascondere sempre qualche insidia dietro l’angolo nonostante il Napoli ci arrivi come testa di serie.

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