L’Analisi – Dai fulmini all’arcobaleno in dieci minuti, un messaggio al campionato

E’ un Napoli dai due volti quello che espugna l’Olimpico e lancia il guanto di sfida alla Juventus per la corsa al titolo. Azzurri e bianconeri uniche a punteggio pieno e le altre sempre a rincorrere.

Una prova di carattere quella della squadra di Sarri contro una delle squadre forse più ostiche in questo momento della stagione. Una Lazio che aveva strappato un trofeo alla Juve in estate e surclassato il Milan, regina del mercato, trascinata dal miglior centravanti italiano del momento che è Ciro Immobile. Da Ciro a Ciro, perché se nel primo tempo il Ciro biancoceleste, con uno spunto dei suoi, aveva dato l’assist per il vantaggio dei laziali, nelle ripresa l’altro “Ciro”, quello adottato da una città intera e diventato ormai partenopeo, illuminava la scena dell’Olimpico. Dopo la pioggia e i fulmini del primo tempo, ci pensa sempre lui, Dries “Ciro” Mertens a squarciare le nuvole e a far uscire l’arcobaleno in un cielo sempre più azzurro. La giocata del numero 14 azzurro è da cineteca e ha richiamato alla mente di molti la rete, sempre alla Lazio, di 32 anni fa di un signore che ha fatto la storia del Napoli e del calcio.

Da Maradona a MaraMertens, senza voler minimamente offuscare il mito del Dies! La giocata che ha portato al gol del 3-1 per il Napoli, che ha annichilito la Lazio, è un insieme di genio e sdregolatezza che solo i grandi campioni hanno nel DNA. In cinque minuti, dal 54’ al 59’, il Napoli ribalta, senza pietà, il punteggio e si porta a casa una vittoria che rappresenta un segnale forte al campionato e lancia la sfida alla Juventus che si preannuncia avvincente. Il gol su rigore nel finale di Jorginho è la ciliegina sulla torta buona per le statistiche e i record. Media gol da paura per la squadra di Sarri, la migliore in Europa (3,8 a partita), meglio anche dell’attacco da 400 milioni del PSG. Numeri da montarsi la testa e che comunque devono far rimanere ambiente e squadra con i piedi per terra.

Siamo solo alla quinta giornata e forse è presto per arrivare a conclusioni, ma di certo gli azzurri hanno mostrato in questo avvio di stagione di avere un obiettivo comune e di non fermarsi davanti a nessuna difficoltà. Grande carattere mostrato nelle due gare con Atalanta e Lazio, ribaltate nelle ripresa, che rappresenta forse il vero salto di qualità a livello mentale del gruppo e denota anche una tenuta atletica invidiabile. Gli infortuni dietro cui si cela la Lazio, per carità importanti ma non certo così determinanti, quasi mettono in secondo piano un secondo tempo che gli azzurri hanno giocato con il piede sull’acceleratore specie nella prima parte, ribaltando la gara. Si è visto in crescita Hamsik e questo è certamente un grande segnale e si è capito che la squadra non può fare a meno delle sue certezze nella linea difensiva formata da Albiol e Koulibaly e nel giro palla che con Jorginho è sempre più veloce e rende così il gioco anche un pò meno prevedibile. Davanti poi quei tre sono una sinfonia perfetta, ma non lo scopriamo oggi.

Adesso è il momento della consapevolezza e di tenere la guardia ben alta e salda per evitare di beccare qualche “cazzotto” mentre si è intenti a cullarsi troppo sugli allori. Non bisogna perdere di vista i prossimi tre impegni prima della sosta. La gara di Ferrara rappresenta un ostacolo non insormontabile se affrontata con la giusta determinazione e senza avere troppo la testa alla gara successiva con il Feyernoord che può rappresentare un primo vero spartiacque per il cammino in Champions. Come diceva Eduardo gli esami non finiscono mai e il Napoli, al momento, ha una pagella con voti altissimi. La sfida alla Juventus è partita con un unico “simpatico” dilemma…..E’ il Napoli a tenere il passo dei bianconeri o viceversa? Al campo l’ardua sentenza.

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