L’Analisi – Avanti tutta, senza guardarsi indietro

La roboante vittoria contro il Benevento ha dimostrato che la sconfitta di Champions non ha lasciato scorie negli azzurri. Anzi ha cementato ancora di più un gruppo che sta a guardare le sconfitte come insegnamento.

Primo derby campano in A tra Napoli e Benevento e per i sanniti purtroppo non è un derby da ricordare. Troppo forte il Napoli e i sei gol ne sono la chiara e lampante dimostrazione. Game set match per gli azzurri trascinati, ancora una volta, da “Tris” Mertens. Il folletto belga realizza la prima tripletta di questa stagione, la quarta in assoluto in maglia azzurra, e si porta a casa il pallone. Non lascia mai nulla al caso il centravanti azzurro, giocatore ormai insostituibile nello scacchiere azzurro, non solo per la sua strepitosa vena realizzativa (22 gol da Gennaio ad oggi, nessuno meglio di lui in serie A), ma anche per la grinta che mette in campo che fa da elemento trascinatore e carica per tutti i compagni. Allan, con lui, è oggi elemento insostituibile per grinta e concretezza in questa squadra e non è un caso se sia stato proprio un fraseggio offensivo tra i due a portare al gol che, dopo soli 2′, ha dato il la’ alla vittoria degli azzurri. Anche a Chakhiv i due ci avevano provato ma troppo poco il tempo a loro disposizione nella ripresa per recuperare una gara compromessa dai troppi errori individuali in fase difensiva. Gloria per tutti contro il povero Benevento. Ritrova infatti gli applausi del San Paolo anche Lorenzo Insigne con un gol d’autore e l’assist per il primo gol di Mertens.

Benevento vittima sacrificale all’altare del Napoli che non poteva certo frenare la corsa a tre lanciata con Inter e Juventus a suon di gol e vittorie. Al momento gli azzurri avanti con i 15 gol realizzati e i soli 2 subiti ma il cammino da qui a Maggio sarà sempre pieno di insidie sia interne che esterne. La sconfitta di Champions aveva già aperto processi e demolito un gruppo iniziando anche a far girare voci di spogliatoio spaccato e rapporti incrinati con il tecnico. Favole create quasi per fare invidia alle classiche di Esopo e a quelle da “mille e una notte”. Sarri temeva per questo la gara di oggi, perché voleva capire se il gruppo si fosse specchiato troppo in se stesso o se fosse capace di avere la giusta umiltà contro un avversario che tutti indicavano come abbordabile. Discorsi sentiti, a sproposito, anche prima della gara con lo Shakthar e sappiamo come è andata purtroppo. Ed ecco che il tecnico si è affidato ai suoi fedelissimi e alla fine non è stato tradito, a differenza di quello che molti si aspettavamo. Quei “molti” che ai primi scricchiolii gridano subito alla catastrofe. Sarri ha risposto anche con le sue mosse alle polemiche. Esordio stagionale infatti per Ounas che mostra subito i suoi numeri e si procura uno dei due rigori realizzati da Mertens. Anche Callejon, per molti stanco, non si è fatto trovare impreparato alla festa del gol a cui è mancato solo il capitano Marek Hamsik che però ha fatto notizia per aver giocato per la prima volta in stagione tutti e 90 i minuti in barba proprio alle polemiche settimanali. Anche questo l’ennesimo richiamo all’ordine per gli addetti ai lavori che volevano necessariamente creare un caso intorno al numero 17 azzurro e che Sarri ha prontamente rispedito al mittente lasciandolo in campo per l’intero match.

Il Napoli di ieri ha superato anche se stesso. La vittoria con il Benevento è stata infatti la numero 9 consecutiva in serie A a cavallo tra i due campionati. Cinque nel finale dello scorso anno e quattro all’inizio di questa stagione. Record assoluto per la società che supera così il precedente record di otto vittorie di Sarri di due anni fa che si interruppe in quel Juve-Napoli in cui si infranse il sogno scudetto. L’ennesimo record demolito, come gli altri, dal Napoli di Sarri, che adesso vuole sempre più consapevolezza dai suoi ragazzi per poter riempire la bacheca. Adesso arriva un avversario che oltre al rispetto, merita tanta attenzione. La Lazio di Simone Inzaghi capace di strappare un trofeo alla Juve e che vuole stupire in questa stagione. Sarri lo considera un vero esame e fa bene. Vincere a Roma come lo scorso anno, sarebbe l’ennesima dimostrazione di forza ed un messaggio chiaro a chi come la Juventus ha il pronostico dalla sua per la vittoria finale e a chi come l’Inter, ambisce a fare da terzo incomodo.

Basta guardarsi indietro quindi. Questo gli azzurri lo hanno capito. È il momento di spingere “avanti tutta” e continuare a veleggiare con il vento in poppa per affrontare, senza intoppi, e con ritrovata verve, la regata scudetto.

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