EDITORIALE – Euro 2016: tutto o quasi è lasciato al caso

Fare pronostici sull’Europeo francese di calcio ormai alle porte è arduo. A dirlo è la storia di questa competizione, giunta dal 1960 alla sua 15esima edizione. Nel 1992 in Svezia a vincere fu la Danimarca, richiamata in extremis per l’estromissione della nazionale dell’ex Jugoslavia, costretta al forfait per il precipitare della crisi politica interna. Epica l’impresa della Grecia di Otto Rehhagel che nel 2004  in finale sconfisse i padroni di casa del Portogallo, partiti coi favori del pronostico. In questa edizione che si preannuncia avvincente la favorita è la Germania che in 11 partecipazioni agli Europei ha vinto 3 volte. Ha un giusto mix di gioventù ed esperienza. La spina dorsale della squadra composta da Neuer, Boateng, Hummels, Kroos, Ozil, Muller è formata da personalità non anziane ma abituate ai grandi confronti, temprate anche dalle coppe europee. Un gradino più in basso rispetto ai tedeschi vanno collocati i padroni di casa francesi, nonostante qualche polemica interna. Cantona, leggenda del calcio mondiale ha criticato duramente le mancate convocazioni di Deschamps. A suo dire non si poteva prescindere da Benzema e da Ben Arfa. Comunque la squadra è di primo livello potendo contare su un centrocampo di qualità con Pogba, Diarra e Matuidi. Anche l’attacco è di prim’ ordine, potendo puntare sul baby fenomeno del Manchester United Martial e sull’estro di Griezmann, autore di una stagione eccellente ai servigi di Simeone all’Atletico Madrid. Da non sottovalutare il fattore campo che nel 1984 già diede la vittoria ai transalpini nel campionato europeo. Lo stesso, nel 1998 fruttò il successo mondiale. La terza piazza appare affollata da squadre accreditate a salire sul podio per storia e/o  ricchezza della rosa. Tre nomi: Spagna, Inghilterra e Belgio ma io cito l’Italia. Non partire tra le favorite alla vittoria finale ed iniziare l’avventura tra lo scetticismo generale spesso si è rivelato un vantaggio per gli azzurri. Le convocazioni del commissario tecnico Antonio Conte hanno fatto molto discutere. Soprattutto Jorginho e Bonaventura, i due esclusi, dotati tecnicamente ed autori di un ottimo campionato, sono stati al centro della discussione. La squadra che si presenterà alla manifestazione partirà quasi sicuramente dalla difesa a tre del blocco Juventus, condita da molta sostanza in mezzo al campo e inventva sulle fasce, non moltissima in verità. Il compito di saltare l’uomo spetterà a Candreva, ad Insigne ed a Bernardeschi ma forse non è su questo che punterà il tecnico. Le parole chiave saranno carattere, motivazione ed aggressività. Se la Dea bendata strizzasse l’occhio all’Italia poi, ne vedremmo delle belle. Non resta che mettersi comodi e godersi lo spettacolo. Tra lo scetticismo e l’esaltazione il passo è breve, a volte.

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